
Sull’onda delle mobilitazioni d’oltralpe, anche in Ticino inizia a nascere un movimento studentesco di protesta contro l’assenza di risposte adeguate al riscaldamento climatico. Si è infatti svolta domenica la riunione costitutiva del coordinamento cantonale per lo "sciopero per il clima". Presenti i rappresentanti dei quattro licei cantonali, tra cui numerosi militanti del Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA).
Nella piattaforma rivendicativa approvata dai presenti si insiste sulla necessità di considerare il fenomeno del riscaldamento climatico da una prospettiva globale: solo un cambiamento profondo delle logiche che guidano il sistema economico e quello politico potrà permettere di salvare l’ambiente e con esso delle condizioni di vita dignitose per le generazioni future.
Il movimento mira quindi ad ottenere i seguenti punti:
• La gratuità dei trasporti pubblici per gli studenti e gli apprendisti per ridurre l’impatto ambientale del tragitto casa-scuola• La riduzione dell’impatto ambientale degli enti pubblici (scuole, mense, uffici, ospedali, ecc.), ovvero l'ammodernamento degli edifici e la riduzione della produzione di rifiuti• La riduzione delle emissioni inquinanti da parte delle imprese ticinesi e svizzere• Il trasferimento del traffico merci su rotaia previsto dall’iniziativa delle Alpi, approvata dal popolo svizzero già nel 1994• La riduzione dell’impatto ambientale globale delle multinazionali con sede in Svizzera: stop allo sfruttamento del Sud del mondo e sostegno all’iniziativa “Per multinazionali responsabili”• La limitazione delle attività inquinanti dell’esercito svizzero: basta allo spreco di risorse e alla massiccia produzione di emissioni nocive per l’ambiente• L’arresto del processo di cementificazione del territorio e la riduzione della produzione di rifiuti edili, con il sostegno all’iniziativa popolare “Contro la dispersione degli insediamenti”
Il coordinamento cantonale invita infine la popolazione a partecipare alla “Marcia per il clima” che si terrà il prossimo sabato 2 febbraio. "È arrivato il momento di mobilitarci per difendere il nostro futuro, per difendere il nostro pianeta" incita il coordinamento. "Il nostro diritto a vivere in un pianeta sano e vivibile vale più dei loro profitti e dei loro giochi di potere".
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