
Emergono nuovi sviluppi sull'alluvione che ha colpito Giubiasco lo scorso 13 luglio. Dal rapporto del Corpo pompieri di Bellinzona, quel giorno sul posto, è scritto nero su bianco che la vita di tre persone è stata veramente in pericolo. I tre occupanti delle case minacciati dal riale Torcett, scrive oggi il Corriere del Ticino, non riuscivano più a lasciare le proprie abitazioni minacciate dall'acqua alta, dai detriti portati a valle, ma anche dal pericolo di crollo di una gru.Il rapporto dei pompieri mette così in nuova luce la conclusione della sostituta procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, che ha archiviato la segnalazione dei due consiglieri comunali Gabriele Chiesi e Nello Dell'Ambrogio. I due consiglieri chiedevano infatti quali fossero le vere cause dell'alluvione e di chi fossero le responsabilità della formazione della discarica abusiva a Scarpapé. Chiesi e Dell'Ambrogio, lo ricordiamo, chiederanno nei prossimi giorni la riapertura delle indagini.Il 13 luglio, si legge nella relazione dei pompieri, alle 10.45 il tenente Daniele Guidi era stato contattato dalla polcom di Giubiasco perché in due case vi erano ancora tre persone. "Il tenente Guidi si è subito reso conto della necessità di procedere all'immediata evacuazione delle abitazioni, poiché la situazione di pericolo era molto grave ed era assai elevato il rischio per l'incolumità delle persone rimaste intrappolate, incolumità messa a repentaglio dal possibile crollo di una gru, il cui basamento era stato notevolmente eroso dalle acque". La geologa inviata sul posto, aveva poi confermato la valutazione di pericolo. Arrivata sul posto, ne ordinò l'evacuazione e l'allarme alla Rega per soccorrere le persone. Poi la Rega, il 5 agosto, inviò la fattura del volo al Comune di Giubiasco, che rispedì al mittente l'importo da pagare. I due consiglieri comunali Gabriele Chiesi e Nello Dell'Ambrogio hanno così inoltrato un'interrogazione al Municipio per sapere chi effettivamente debba pagare la fattura di 4'495 franchi e 90 centesimi. Chiedono inoltre al Municipio se l'intervento della Rega non fosse giustificato e se "sia stato non proprio moralmente ineccepibile rifiutarsi di pagare la fattura" visto che "quanto emerso finora in merito alla più che probabili responsabilità sulla discarica abusiva e conseguente smottamento di Scarpapè".
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