Votazioni
Alle urne per il futuro del comparto stazione di Locarno-Muralto e per le cure di qualità
©Gabriele Putzu
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Redazione
3 giorni fa
Ticinesi chiamati ad esprimersi sullo stanziamento di un credito per la realizzazione del nodo intermodale alla stazione FFS di Locarno-Muralto e sull'iniziativa popolare “Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità”.

È una domenica di votazioni quella odierna. I ticinesi sono infatti stati chiamati alle urne per esprimersi su due temi: sullo stanziamento di un credito per la realizzazione del nodo intermodale alla stazione FFS di Locarno-Muralto e sull'iniziativa popolare “Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità”.

Il nodo intermodale

La popolazione ticinese, come si legge sul sito del Cantone, è chiamata a votare sul credito, approvato dal Gran Consiglio, per adeguare e modernizzare le adiacenze della stazione di Locarno. L’investimento previsto è di complessivi 16,63 milioni di franchi, la spesa a carico del Cantone è di 7,11 milioni di franchi, il resto è a carico della Confederazione e dei Comuni interessati.

Cosa prevede il progetto

Il progetto – elaborato congiuntamente da Cantone, Comune di Muralto, Città di Locarno, Commissione intercomunale dei trasporti del Locarnese e Vallemaggia (CIT), FFS, FART e AutoPostale – si fonda su un concetto urbanistico complessivo, anch’esso condiviso da tutti gli attori, che prevede la sistemazione del piazzale della Stazione in modo che esso sia dedicato ai pedoni, ai ciclisti e alle linee autobus. Sono altresì previsti la creazione di una fermata-terminal degli autobus, l’ampliamento e il riordino dei posteggi per le biciclette, il riordino della circolazione stradale e dei posteggi di corta durata per le automobili.

Cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative

Il secondo tema, ovvero l'iniziativa popolare legislativa elaborata “Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità” vuole introdurre una nuova legge per definire delle condizioni quadro per una serie di enti, quali: strutture ospedaliere, servizi ambulanze, case per anziani, centri diurni, servizi di assistenza e cure a domicilio, servizi d’appoggio, enti socioeducativi, strutture per le dipendenze, nidi e centri extrascolastici. La legge si applicherebbe anche alle strutture gestite direttamente dal Cantone e regolamenterebbe il ruolo di Cantone e Comuni, le condizioni di lavoro dei dipendenti delle strutture, i diritti dei pazienti e degli utenti, la modalità di gestione e valutazione della qualità e l’istituzione di uno o più organi di mediazione per pazienti, utenti, parenti o rappresentanti legali. La Legge prevedrebbe, inoltre, anche la nomina di una commissione parlamentare di controllo di tutto il settore.

Cosa dicono i promotori

Secondo i promotori si tratterebbe di uno strumento per stabilire condizioni lavorative minime valide per tutto il settore sociosanitario e socioeducativo, per rilanciare l’attrattività di questo ambito professionale, per calcolare in maniera trasparente la dotazione del personale (da parte di esperti indipendenti), per codificare i diritti dei pazienti e stabilire degli organi di mediazione (oggi solo parziali) e per generalizzare la modalità di alta vigilanza attualmente in vigore per l’Ente Ospedaliero Cantonale.