Ticino
All'asta lo stabile della Trecor SA
All'asta lo stabile della Trecor SA
All'asta lo stabile della Trecor SA
Redazione
6 anni fa
L'edificio di Chiasso verrà venduto all'incanto il 17 settembre. Il valore commerciale ammonta a 10,6 milioni

La vicenda della Trecor SA, l’azienda di Chiasso attiva nella produzione di componenti per il settore orologiero e della gioielleria che aveva chiuso i battenti nel maggio del 2017, è arrivata a titoli di coda.

Il prossimo 17 settembre verrà infatti battuto all’asta lo stabile dell'azienda, situato in via Como. La vendita forzata al pubblico incanto è stata indetta dall’Ufficio fallimenti di Mendrisio e la perizia, effettuata il 21 settembre 2019, quantifica in 10'648'000 franchi il valore commerciale dell'intera struttura, composta da un capannone attaccato ad uno stabile artigianale.

L’edificio principale è stato realizzato nel 1929 e nel corso degli anni ha subito diversi ampliamenti. Attualmente la costruzione è composta da un seminterrato con locali tecnici, spogliatoi e magazzini, un piano terreno con spazi artigianali e uffici di produzione, un primo piano che ospita gli spazi amministrativi e un sottotetto adibito ad archivio. Vi sono inoltre sei posteggi interni coperti e quattro posti auto esterni scoperti.

Lo stabile necessita di una ritrutturazione e sono concesse destinazioni prevalentemente di carattere commerciale-amministrativo e/o artigianale-industriale. Le destinazioni artigianali-industriali dovranno avere contenuti non o poco molesti mentre contenuti residenziali sono ammessi fino a un massimo del 30% della superficie utile lorda e sul fronte non esporto verso la strada principale.

L'asta si svolgerà dalle ore 14:30 presso la Sala Incanti dell'Ufficio fallimenti di Lugano in Via al Fiume a Viganello. Le condizioni d'asta saranno visibili dal 13 agosto 2019 sul sito www.ti.ch/aste.

Il fallimento

Il 16 maggio i dirigenti dell’azienda, che aveva cambiato proprietà da poco più di un anno, avevano incontrato i dipendenti per annunciare che le trattative con i nuovi finanziatori non erano andate a buon fine e che non sussistevano i termini per una moratoria concordataria. Circa 60 dipendenti avevano perso il lavoro e la società era stata sciolta in seguito al fallimento pronunciato dal pretore del Distretto di Mendrisio-Sud a far tempo dal 17 maggio 2017.

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