Ticino
Alcol: “Le limitazioni aiutano, ma non bastano”
Foto CdT/ Chiara Zocchetti
Foto CdT/ Chiara Zocchetti
Redazione
3 anni fa
Il Gran Consiglio ha abolito il divieto di vendere alcolici dopo le 19, ma la misura aveva un senso di prevenzione delle dipendenze?

Si potrà tornare ad acquistare bevande alcoliche, non distillati, dopo le 19, in particolare nelle stazioni di benzina. Il Gran Consiglio ieri ha abolito il divieto modificando la Legge cantonale sulle aperture dei negozi. A votare a favore della libertà di vendita si sono espressi Plr, Lega e Udc. Contrari, invece, Ps, Ppd, Più Donne e Mps. Per loro il divieto aiutava a lottare contro l’abuso di alcol in particolare tra i giovani, che possono trovare accesso alle bevande nel momento in cui desiderano consumarle.

Ma davvero una misura simile aiuta? “Il consumo può diventare un problema per diversi motivi e fattori contemporanei, tra cui fattori personali, il momento della vita, l’ambiente, la società in cui viviamo, il tipo di sostanza e anche la disponibilità di questa sostanza”, spiega Marco Coppola di Radix, interpellato da Radio3i. “Il facile accesso alla sostanza nel momento in cui io sono a rischio, in cui ho una vulnerabilità, è uno dei fattori che mi può portare più facilmente al fatto che quel comportamento possa diventare un vero e proprio problema. Quindi norme di questo genere che limitano la vendita in determinati orari possono aiutare in un’ottica di prevenzione”, spiega.

L’esperto di dipendenze, però, non ritiene che il divieto possa portare da solo a dei vantaggi. “Io lavorerei su tutti i fronti. Io capisco bene gli argomenti dell’una e dell’altra parte perché ci sono interessi complessi e contemporanei. Io direi che tutti questi fattori sono un tema importante, quindi certamente sarei favorevole a delle limitazioni, ma anche e soprattutto a promuovere delle attività di educazione che già ci sono nel nostro Cantone, ma magari ampliarle”.

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