Ticino
AITI s'impegna per la formazione
Redazione
11 anni fa
Per promuovere le professioni industriali presso i giovani l'associazione lancia progetti nelle scuole

Il settore industriale ticinese ha bisogno di profili professionali sempre più avanzati, ma i giovani non sembrano attratti dalle professioni industriali, nonostante ogni anno sul versante, ad esempio dell'apprendistato, i posti di tirocino offerti dalle aziende industriali ticinesi siano molti e anche diversificati. È questa la fotografia scattata oggi a Castione, presso Eventmore SA, dall'Associazione industrie ticinesi (AITI) e dall'Associazione industrie metalmeccaniche ticinesi (AMETI), approfondendo le dinamiche della formazione professionale in rapporto al tessuto industriale cantonale.

Decidendo di presentarsi unite alla prossima edizione di EspoProfessioni 2014, che avrà luogo dal 24 al 29 marzo 2014, le due Associazioni rappresentanti del settore industriale ticinese hanno deciso di lanciare un messaggio importante: in rapporto al numero di aziende totali, le aziende formatrici del secondario sono superiori a quelle del terziario e del primario, ma i ragazzi e le ragazze in cerca di un posto di apprendistato non lo cercano tra le professioni industriali disponibili.

Da qui l'impegno di AITI su tre fronti: nella scuola dell'obbligo, con i progetti "Industria? We Like It!" e "LIFT" per promuovere tra i giovani delle scuole medie del cantone Ticino le opportunità di carriera e formazione del settore industriale cantonale; tra le imprese per innescare un meccanismo formativo virtuoso e fornire al comparto un adeguato ricambio di manodopera qualificata e a livello associativo, unendo le forze, ad esempio con AMETI a EspoProfessioni, per promuovere al meglio le professioni industriali presso i giovani e le loro famiglie.

La richiesta da parte delle imprese di profili sempre più qualificati deve, secondo AITI, però imporre una serie di riflessioni e di scelte anche nella scuola dell'obbligo e nel polo universitario. Quest'ultimo, dopo aver raggiunto una certa maturità dimensionale, in futuro dovrebbe scommettere sulla qualità dell’offerta formativa, identificandosi in specifiche aree di eccellenza. Per meglio valutare gli effetti dell’offerta della formazione continua sul mercato del lavoro, appare inoltre necessario, secondo AITI, rilevare regolarmente la soddisfazione da parte di aziende e associazioni professionali. Sul versante della scuola dell'obbligo, per AITI occorrerebbe invece far conoscere l’economia e le imprese già dai primi anni di scuola, servirebbbe più coordinazione fra scuola (media) e mondo del lavoro e appare necessario un potenziamento dell’orientamento scolastico professionale.

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