
Sono oltre 3’000 gli alloggi ticinesi posti in locazione ad uso turistico sulle piattaforme online, come Airbnb, Booking.com o Expedia. Numeri che hanno portato il legislatore ad introdurre dei correttivi sul numero massimo di posti letto; inoltre, una volta superati i 90 giorni l’attività non viene più considerata accessoria. Tuttavia, alcuni gran consiglieri sostengono che rimane un dubbio: “il Cantone, dopo l’entrata in vigore della legge LTur, ha una reale e aggiornata mappatura di queste attività?”. Un’incertezza che li ha portati a presentare un’interrogazione al Consiglio di Stato.
“C’è chi potrebbe approfittarne”
Fra le preoccupazioni dei firmatari non va esclusa la possibilità “che qualcuno se ne approfitti, come abbiamo notato anche nei crediti Covid, quindi che usufruisca di alcune zone grigie; e non intendiamo la tassa di soggiorno”. Incertezze e timori che hanno quindi portato i deputati in Gran Consiglio Tiziano Galeazzi, Matteo Quadranti, Sara Beretta Piccoli, Roberta Soldati, Fabio Schnellmann, Paolo Ortelli, Daniele Piccaluga, Sara Demir e Arnaldo Caccia a inoltrare un’interrogazione al Consiglio di Stato in cui sostanzialmente si chiede: