
Giovedì 16 maggio presso l’ex-cementificio SACEBA di Morbio Inferiore si è tenuta l’annuale Assemblea Generale Ordinaria dell’Associazione Installatori Elettricisti Ticinesi (AIET) sezione cantonale dell’Unione Svizzera degli installatori elettricisti (USIE). Nel 2020 l'associazione celebrerà i 110 anni di vita, un traguardo ambizioso per un sodalizio nato con l’obiettivo di salvaguardare e promuovere gli interessi generali dell’artigianato e dell’edilizia nell’ambito delle installazioni elettriche, come d’altronde giustificano i suoi 500 allievi annualmente in formazione presso il centro di Gordola.
Un impegno che in Ticino è portato avanti da ben 110 ditte affiliate, per un totale di 1500 persone su 1876 attive nel settore. Il 95% rappresentato da piccole medie imprese (PMI) ad eccezione di 7 aziende con più di 30 dipendenti. Numeri importanti che confermano che l’associazione è affiatata ed estesa su tutto il cantone, come appunto evidenziato in queste due ultime edizioni dell’assemblea: l’anno scorso ad Airolo, ieri all’ingresso delle Gole della Breggia, simbolica copertura di un lavoro esteso su tutto il Ticino, fino a raggiungere anche le sue aree più periferiche.
Una considerazione ribadita dal presidente AIET, Didier Guglielmetti che, di fronte al direttore centrale dell’associazione, Simon Hämmerli, ai rappresentanti delle istituzioni e della Divisione della Formazione Professionale, ha aperto i lavori con una relazione da subito orientata alle tematiche di più stretta attualità. Politica, economia, formazione professionale e obiettivi sono stati infatti i temi che hanno tenuto banco già dalle prime battute della riunione.Dopo l’approvazione del verbale 2018, Guglielmetti ha indugiato infatti sull’accordo quadro con l’UE, tema prioritario per il futuro della Confederazione e la protezione del mercato del lavoro, come pure la riforma fiscale federale abbinata al finanziamento AVS. Un pacchetto che risponde a due questioni di fondo: "scongiurare un deflusso dal nostro paese di molte società attive a livello internazionale e – ha insistito Guglielmetti – rafforzare il primo pilastro con l’iniezione supplementare di 2 miliardi di franchi".
A questi si aggiungono il credito quadro sblocca progetti per opere nell’ambito della logistica dello Stato e il contratto collettivo nazionale 2020-2023 che, avviato da un paio d’anni, è ormai alle battute finali. Un buon segno soprattutto per un comparto, quello delle costruzioni, che genera annualmente a livello nazionale un fatturato di circa 60 miliardi di franchi, rafforzato in Ticino dalla sua buona competitività e dal buon andamento del mercato delle installazioni elettriche, anche se offuscato da nubi che si celano all’orizzonte.
Di certo la risposta ai tanti interrogativi futuri non può che arrivare dal successo della formazione professionale, come emerso dalla relazione inviata ai soci dal suo presidente di Commissione, Michele Pedrioli, testimonianza degli ottimi rapporti intrecciati con gli istruttori, garanzia appunto di un’offerta didattica di alta qualità. Lo confermano i ben sei corsi di preparazione agli esami professionali e gli altri diciotto di aggiornamento frequentati da oltre 400 partecipanti, offerti attraverso la FPSE, la Scuola per la Formazione Professionale Superiore e Continua nel ramo Elettrico.
Un impegno di grande rilevanza per il Centro di Gordola, operativo dal 1980 dopo le precedenti esperienze di Bironico e Giubiasco, punto di riferimento in un mercato del lavoro non sempre attento verso il settore formativo, che invece dovrebbe essere punta di diamante per i futuri quadri aziendali e le maestranze. Soprattutto guardando alla tenacia che ha premiato con un quinto posto ai campionati svizzeri SwissSkills di Berna 2018, il giovane Christian Castelli della Elettricità De Lorenzi SA di Locarno, azienda associata AIET.
Un risultato brillante per il portabandiera della Svizzera italiana e il ramo professionale cantonale, ma anche sollecitazione ad investire e curare con maggiore scrupolo quella formazione che Guglielmetti, sottolineando la volontà a migliorare i rapporti istituzionali e quelli interni di AIET, ha confermato di voler rafforzare. Rinsaldando così l’invito di Luca Mammoletti della Commissione Esami, nell’auspicare dai datori di lavoro "un maggiore contributo nel seguire e formare i loro apprendisti".
Associazione Installatori Elettricisti Ticinesi: questi i temi emersi dal consesso, al centro della prossima campagna associativa che passerà dalle reti televisive e in una più incisiva promozione tra gli Enti pubblici. Quattro spot in onda da gennaio per pubblicizzare AIET, poi una seconda campagna con la partecipazione degli associati che hanno aderito al progetto, abbinando il loro logo a quello dell’associazione. Impegno non indifferente, confermato nella modifica statutaria, la determinazione della tassa sociale, il preventivo 2019.
Dall’assemblea di Morbio, AIET è uscita dunque come realtà innovativa e all’avanguardia, capace di guardare con positività al futuro. Uno sguardo che è stato rafforzato dalla gradita presenza in serata, antipasto della cena assembleare, di Luigi Mazzola, performance coach, testimonial aziendale, una carriera in Scuderia Ferrari, esempio concreto di combinazione tra competenze tecnico-aziendali e soft-skills che lo rendono protagonista indiscusso nelle attività di sviluppo della performance e della crescita personale.
Una bella iniezione di positività per i tanti amici e soci accorsi alla SACEBA: un ex-cementificio che per tanti anni ha trasformato e amalgamato roccia in cemento, realtà rurale e industriale, tradizione e innovazione, il binomio che dal 1910 accompagna AIET nel costruire e rafforzare le fondamenta del nostro territorio con professionalità, competenza e tanta passione. Gli ingredienti che ne fanno un sicuro e indiscutibile riferimento all’interno del nostro variegato panorama imprenditoriale.
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