Ticino
Agenti a processo: “Mai pensato di favorire Norman Gobbi”
Demaldi
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Laura Milani
18 ore fa
Difesi dai legali Maria Galliani e Roy Bay, entrambi i poliziotti hanno dichiarato di non avere rapporti con il consigliere di Stato. La fase istruttoria si è appena conclusa.

“Non ho mai pensato di favorire qualcuno, anzi: ho anche messo sul tavolo l’opportunità di comunicare al pubblico l’incidente, ciò che non fu dai miei vertici ritenuto il caso”. Così l’aiutante capo della polizia cantonale a processo oggi in Pretura penale a Bellinzona con un altro agente per il cosiddetto “caso Gobbi”. Entrambi sono accusati dal procuratore generale Andrea Pagani di favoreggiamento per non aver sottoposto il consigliere di Stato Norman Gobbi, intercorso in un incidente sulla A2, all’esame del sangue per verificarne lo stato di ebrietà.

“Calibrazione scaduta: problema noto”

I fatti risalgono al 14 novembre 2023. Poco dopo la mezzanotte, l’auto di Gobbi collise con un’altra vettura all’altezza di Stalvedro. Fu lui stesso a chiamare la polizia. Il consigliere di Stato fu quindi sottoposto a un primo test etilometro precursore che diede un esito positivo lieve. Problema: sullo schermo dell’apparecchio comparse anche la scritta “Calibrazione scaduta”. Ne seguì uno scambio di telefonate tra gli agenti intervenuti e le gerarchie superiori. Di qui la decisione di procedere con un secondo test probatorio eseguito in seguito dagli agenti oggi a processo. “Un problema noto da almeno metà settembre”, è stato ammesso in aula.

“Esame del sangue eccessivo”

Il secondo test diede un esito negativo, ma fu eseguito “almeno 7 minuti oltre le due ore dall’orario del sinistro”, si legge sull’atto d’accusa. Vale a dire: la soglia oltre la quale si rende necessario l’esame del sangue. Incalzati dalla giudice Elettra Orsetta Bernasconi Matti, i due agenti si sono però difesi: “Condurre una persona senza segni di stato di ebrietà, chiunque essa sia, da Airolo a Bellinzona per un esame del sangue per pochi minuti, è stato ritenuto eccessivo”. “Tanto più a causa di un errore della polizia che non ha fornito i mezzi adeguati”, ha dichiarato l’aiutante capo. Difesi dai legali Maria Galliani e Roy Bay, entrambi gli agenti hanno dichiarato di non aver rapporti con Gobbi. La fase istruttoria si è appena conclusa.