
Se frequentate portali come Airbnb, Booking o Homeaway vi sarete accorti che nel nostro Cantone aumentano sempre di più le persone che affittano case secondarie, appartamenti o semplicemente la camera in più. Un fenomeno che è già presente nel resto d’Europa che però ha difficoltà ad essere messo in regola.
Il caso di Venezia
A Venezia, per esempio, a Pasqua 2022 un sistema di analisi delle celle telefoniche ha contato 101mila telefoni di non residenti in città. Il problema? I letti destinati al turismo sono 81mila. Ciò vuol dire che, a meno che abbiano dormito in gondola, ventimila persone hanno soggiornato in appartamenti di vacanza in nero. Sovraffollamento e turismo occulto sono un problema tale che Venezia sta pensando di rendere obbligatoria la registrazione ai turisti che entrano in città.
Appartamenti come funghi
Il Ticino non è Venezia. Ma il florilegio di bed& breakfast lo vediamo anche qui. Sulle piattaforme più gettonate i nuovi appartamenti di vacanza spuntano appunto come funghi. Proprio per questo da febbraio è nata in Ticino la “Piattaforma di registrazione alloggi”, voluta dal Gran Consiglio e gestita da Ticino turismo. Chi affitta appartamenti di vacanza è tenuto a registrarsi e riceverà un numero identificativo da esporre sulla piattaforma di prenotazione.
1’300 strutture registrate
Un modo per mappare il settore para alberghiero e poter far emergere il turismo sommerso. Risultato? Nei primi ottanta giorni sono già 1’300 le strutture registrate circa 3’000 posti letto. L’obiettivo è ancora lontano, ma entro febbraio prossimo si conta di far emergere l’altra faccia dell’hotellerie e i numeri non sono di poco conto.
Strumento da una mozione
Questo strumento nasce da una mozione che vedeva il deputato Tiziano Galeazzi quale primo firmatario. Lo scopo era anche ristabilire una parità di trattamento tra alberghi e altre strutture assoggettate alla legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione e chi affitta la camera in più. Chi ha una licenza d’esercizio, infatti, difficilmente può scivolare tra le maglie del fisco o evitare di versare la tassa di soggiorno e quella di promozione turistica. “Uno degli obiettivi della procedura è quella di avere una mappatura totale dell’offerta”, sottolinea il direttore di Ticino Turismo Angelo Trotta.
C’è ancora tempo
Insomma, affittate camere e non sapevate di dovervi mettere in regola? C’è ancora tempo per andare all’indirizzo web e provvedere a registrarsi. “I proprietari hanno tempo un anno a partire dal 1° febbraio, inoltre i comuni hanno un periodo di 6 mesi per validare il numero identificativo”, ha aggiunto.
“Airbnb effect”
È importante tenere sott’occhio il settore para alberghiero perché i rischi di trasformare un cantone in un hotel sono già stati vissuti altrove. E il fenomeno ha un nome: airbnb effect.
Le conseguenze
Il passaggio di appartamenti dagli affitti a lungo termine a quelli a breve termine modifica l’equilibrio di domanda e offerta sul mercato immobiliare. Se i proprietari preferiscono i turisti agli inquini, aumenteranno i prezzi degli affitti anche per le residenze primarie. Poi vi sono tutti gli effetti secondari, di svuotamento dei nuclei nei periodi di bassa stagione, mentre in alta stagione, un afflusso di turisti meno strutturato può generare problemi di traffico, parcheggi e via discorrendo. Guai che hanno spinto grandi città a mettere un freno al fenomeno. “Non abbiamo ancora i problemi di Venezia, Barcellona o Amsterdam. Sappiamo che l’offerta sta crescendo ma prima di tutto abbiamo l’obiettivo di regolamentare il settore e mantenere una certa qualità”, ha sottolineato Trotta.
Ecco chi guida la classifica
Con le registrazioni ancora in corso siamo ben lungi da stilare classifiche ma abbiamo chiesto a Ticino Turismo quali città e comuni, per ora, guidano la classifica degli affittacamere.
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