
La Chiesa evangelica riformata in Ticino (CERT) ha preso posizione sulle proprie responsabilità in merito agli affidi coatti e ha chiesto "scusa e perdono" alle vittime di misure coercitive. In occasione della sua seduta autunnale, svoltasi ad Ascona sabato 9 novembre, il sinodo della Cert ha infatti ascoltato la testimonianza di Sergio Devecchi, sottratto alla madre e affidato a istituti evangelici, la cui testimonianza è raccolta nel libro "Infanzia rubata", pubblicato da Casagrande.
"Quell'affido coatto", riconosce la Cert in una nota, "è avvenuto in collaborazione con un pastore della Chiesa evangelica riformata nel Sottoceneri". Prendendo atto delle sofferenze derivanti dall'applicazione delle misure coercitive e chiedendo "scusa e perdono" alle vittime, la Cert sottolinea che "si impegna a riflettere affinché situazioni analoghe non si ripetano" e "integrerà questa tematica dolorosa all’interno del proprio insegnamento affinché resti come parte della nostra memoria".
La Chiesa evangelica ticinese annuncia infine che sosterrà "fermamente" la proposta di modificare la Legge federale sulle misure coercitive a scopo assistenziale e i collocamenti extrafamiliari prima del 1981 (LMCCE) "di modo che la somma non elargita per i contributi di solidarietà alle vittime, non rifluisca nelle casse della Confederazione, ma sia destinata ad un aiuto duraturo alle vittime, mediante il finanziamento di terapie per il trattamento dei disturbi post-traumatici di cui soffrono".
La storia
Sono decine di migliaia di persone che sono state colpite da interventi amministrativi. L'autorità federale ha approvato, nel 2014 rispettivamente 2017, due leggi per la riabilitazione delle vittime e per un loro (simbolico) risarcimento. Il processo di presa di coscienza da parte dello Stato e delle Chiese "non è ancora terminato" sottolinea la Cert.
L’Ufficio federale di Giustizia ha pubblicato nel 2014 un rapporto sulle "Misure coercitive a scopo assistenziale e collocamenti extrafamiliari in Svizzera prima del 1981", mentre il Canton Ticino ha affidato a Vanessa Bignasca una "Ricerca preliminare sulle misure coercitive a scopo assistenziale e sul collocamento extrafamigliare nel Cantone Ticino", presentata nel 2015. La Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera ha affrontato il tema in un convegno nel 2016, i cui contributi sono stati pubblicati (Heim - und Verdingkinder. Die Rolle der reformierten Kirchen im 19. und 20. Jahrhundert). Nel 2017 è stato avviato un programma nazionale di ricerca sul tema “Assistenza e coercizione”. La Commissione peritale indipendente (CPI) internamenti amministrativi, attiva fino al 2019, ha pubblicato dieci volumi di testimonianze, considerazioni e studi.
Parallelamente sono state pubblicate diverse ricerche storiche "che ci permettono oggi di conoscere meglio i contorni di queste vicende a lungo rimaste coperte da un colpevole omertoso silenzio" sottolinea la Cert. "In Ticino la Chiesa Evangelica Riformata CERT è Chiesa di diaspora, Chiesa di minoranza. Nel dibattito pubblico, l’attenzione si è concentrata sugli abusi perpetrati da rappresentanti della Chiesa Cattolica, Chiesa di maggioranza. Tale situazione non deve tuttavia spingere a ignorare le responsabilità della CERT".
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