
L’affaire Berset continua a tenere banco nella Berna federale. Tra ieri e oggi quello che ormai è già stato soprannominato “Corona-leaks” è approdato sul tavolo delle commissioni della gestione delle due Camere, che dovranno decidere se e in che modo far luce sul caso, in particolare sulla posizione di Berset. La vicenda, ricordiamo, riguarda le ormai note fughe di notizie durante la pandemia tra l’ex capo della comunicazione di Alain Berset e il Ceo del gruppo Ringier. Due le opzioni: le Camere potrebbero decidere di condurre un’indagine parallela alla giustizia oppure attendere la fine del procedimento in corso. Nel secondo caso, però, i tempi rischiano di allungarsi di parecchi mesi, se non di un anno. Un primo punto con la stampa è atteso per le 17 di oggi, quando i presidenti delle commissioni della gestione - la consigliera nazionale Prisca Birrer-Heimo (PS) e il consigliere agli Stati Matthias Michel (PLR) - prenderanno parola. Nel frattempo, abbiamo interpellato due ex consiglieri nazionali di schieramenti opposti per capire cosa pensano della vicenda che sta scaldando la politica federale.
Cavalli: “Una chiara manovra scandalistica in un anno elettorale"
Per Franco Cavalli, ex consigliere nazionale PS, si tratta di una chiara mossa politica nell'anno elettorale. "Il Consiglio federale è sempre stato un colabrodo con indiscrezioni a destra e a manca. Secondo me è una montatura politica nell'anno elettorale". Per Cavalli, che non nasconde la sua poca simpatia per il ministro poiché “non abbastanza socialista”, non c’è da stupirsi delle fughe di notizie: "C'erano già quando io ero a Berna e sono aumentate negli ultimi anni, ormai la concorrenza tra i media è diventata più forte”. Per Cavalli è possibile che venga proposta una commissione parlamentare d’inchiesta: “Ma questa dovrà essere decisa dal Parlamento. Probabilmente butteranno la palla in corner”.
Rusconi: "Un bugiardo o non sapeva che faceva il suo staff"
Per Pierre Rusconi, ex consigliere nazionale UDC, i casi sono due: “O Berset non era al corrente di quello che faceva il suo staff, il che non è una bella figura per lui, o Berset è un bugiardo”. Per Rusconi, il ministro socialista sta pagando il prezzo di uno scandalo su un tema particolarmente sentito dalla popolazione, quello della pandemia. "È un tema che ha sconvolto il mondo, non è una bagatella di seconda fila dove un funzionario si è fatto scappare qualcosa. La situazione ha toccato tutti, penso che avrà delle conseguenze soprattutto per la vastità del tema". Per Rusconi, tuttavia, non ci saranno grandi ripercussioni: "C'è una parte che chiuderà un occhio e l'altra che vorrà vedere. Credo che non ne uscirà niente di particolare da queste due sedute. C'è un'inchiesta penale in corso.. come dice Berset, lui non può dire niente. E questo mi stupisce perché se uno è innocente non ha problemi a rivelarlo, indipendente se c'è un'inchiesta in corso o meno".