
“Le notizie odierne simbolicamente chiudono il periodo più difficile per le case anziani del nostro cantone”. Così l’Associazione dei direttori delle Case per Anziani della Svizzera Italina commenta l’esito dell’inchiesta sulla diffusione del coronavirus presso la struttura di Sementina, per cui il Ministero pubblico ha emanato oggi decreti d’accusa nei confronti di tre persone operanti presso la struttura.
Pur non entrando nel merito della vicenda ed esprimendo “profondo rispetto” per le sofferenze generate dalla pandemia a residenti e famigliari, l’associazione riconosce che l’esclusione dell’accusa di omicidio colposo “toglie alle strutture per anziani ticinesi un peso che ha gravato per molti mesi sulle coscienze e le scelte di chi si è trovato ad affrontare un virus completamente sconosciuto”. I due anni di pandemia, conclude Adicasi, sono stati “durissimi”, durante i quali “l’applicazione di rigide misure sanitarie e chiusure hanno messo a dura prova le direzioni, i collaboratori e i residenti delle strutture, come recentemente evidenziato anche dai risultati di uno studio commissionato dall’Ufficio federale della sanità pubblica”.
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