
È di ieri la notizia che Mauro Pini sarà l’allenatore di Petra Vlhova, campionessa slovacca ai vertici della classifica mondiale e vincitrice dell’ultima generale di Coppa del mondo. Una nuova esperienza in un importante curriculum di allenatore, che comprende la spagnola Maria José Rienda Contreras, la slovena Tina Maze - che con lui ha vinto due medaglie d’oro alle Olimpiadi del 2014 - all’inizio del percorso di di Lara Gut-Behrami. Radio3i ha intervistato Pini per sapere quali sono le sue sensazioni, come cambierà la gestione di Valbianca SA ad Airolo e come sarà trovarsi di fronte la sua ex-allieva.
Quali sono le sensazioni dopo la nomina?
“Le sensazioni sono molto positive, ho avuto occasione di svolgere un piccolo camp in questi giorni e in questo mestiere, almeno per me, sono importanti proprio le prime sensazioni, il primo sguardo. Devo ammettere che sono rientrato a casa ieri sera molto soddisfatto e con la giusta convinzione di aver fatto una buona scelta”.
Cosa vuol dire diventare allenatore dell’atleta più forte al mondo - lo dice la classifica - come si trovano nuove motivazioni e qual è l’obiettivo?
“Beh le motivazioni ovviamente sono intrinseche. È vero che bisogna essere in due per il matrimonio: questo vuol dire che da ambo le parti c’è stata subito sintonia e questo automaticamente crea la giusta energia”
Il contratto è su base annuale ma se questa collaborazione avesse successo l’obiettivo è arrivare alle olimpiadi invernali?
“Si, questa è la nostra reciproca intenzione. Ci siamo subito trovati in sintonia anche su questo. Io ho sempre avuto l’abitudine di lavorare su contratti annuali perché il binomio deve dimostrare di funzionare prima di prolungare. È comunque una prassi abbastanza attuale nello sci alpino, dunque non mi preoccupa per niente”.
Cosa vuol dire tornare ad essere allenatore dopo un paio di anni? Che effetto fa tornare sulla neve?
“Non è un ritorno tout-court: anche ultimamente, come direttore di una stazione di sci, questo sport è sempre al centro dei miei pensieri e della mia giornata. Oltretutto potendo anche commentare le gare per Rsi ho sempre mantenuto un legame stretto con la Coppa del Mondo, quindi questa collaborazione vorrà sì dire trovare i giusti ritmi e le giuste connessioni, ma non dovrebbe essere un problema. Poi chiaro, allenare Petra Vlhova mi permette di entrare a un altissimo livello e starà a me trovare il livello adatto per gestire un’atleta di questo calibro”.
Lei al momento è direttore di Valbianca SA. È fattibile continuare entrambe le piste?
“Innanzitutto ringrazio Valbianca SA e gli azionisti per avermi dato la possibilità di dirigere una delle aziende più importanti delle tre valli. Un’esperienza molto importante che mi aiuterà anche nel prosieguo della mia carriera come allenatore, ma difficilmente potrò andare avanti. Quest’estate sarò abbastanza presente nella fase di transizione, poi al più tardi per l’autunno bisognerà trovare un sostituto”.
A livello sportivo Petra Vlhova avrà come avversaria principale Lara Gut-Behrami, cresciuta proprio con Mauro Pini. Che effetto le fa?
“Con Lara ormai è un discorso di oltre 10 anni fa, per il sottoscritto un discorso chiuso. È stata una bellissima esperienza vivere gli inizi della carriera di Lara ma sul terreno di gara sarà un’avversaria come le altre”.
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