
Dallo scorso 3 giugno non è più possibile guardare la televisione con una semplice antenna. La SSR ha infatti deciso di disattivare il digitale terrestre (DVB-T) il prossimo 3 giugno per motivi di risparmio. La possibilità di rinunciare alla diffusione via etere è prevista dalla nuova concessione rilasciata alla Società svizzera di radiotelevisione (SRG SSR) lo scorso agosto ed entrata in vigore il primo gennaio.
Per continuare a ricevere i programmi della SSR bisognerà quindi concludere un abbonamento con un operatore di servizi TV oppure installare un’antenna parabolica, ma da qualche anno a questa parte locatari e autorità non le vedono di buon occhio. Il contratto d’affitto standard non consente di installare tali antenne sui balconi e in molti Comuni il divieto è previsto anche nel piano regolatore.Il divieto è in vigore anche nel Comune di Serravalle, dove un nostro lettore ha una casa di vacanza (abitazione secondaria) in valle Malvaglia. Sfortunatamente - ci spiega - sul monte di Dagro l'unica possibilità di guardare la TV dopo l'addio al digitale resta l'istallazione di un’antenna parabolica. "Sapendo che la posa di quest'antenna è proibita ho chiesto al Comune l'autorizzazione, che mi è stata rifiutata". A detta del nostro interlocutore, però "le cascine del monte hanno già istallate dette antenne" e pertanto "considerato la palese disparita di trattamento ha fatto ricorso agli Enti locali".
Contattato da Ticinonews il segretario comunale Curzio Andreoli ha spiegato che la posa di un’antenna individuale non è possibile mentre il piano regolatore per la Valle Malvaglia prevede la possibilità di una soluzione condivisa, ovvero l’installazione di un’antenna parabolica al servizio di più rustici, a condizione inoltre che si integri nella costruzione e non abbia quindi un impatto negativo sul paesaggio. “Cerchiamo sempre laddove possibile di venire incontro al cittadino – ha spiegato Andreoli – Il caso riguarda un’abitazione secondaria e non primaria, ma in caso di problemi di ricezione se ci venisse presentata una proposta attuabile la valuteremo senz’altro”
Negli scorsi giorni, lo ricordiamo, il già deputato di Montagna Viva Germano Mattei si era detto preoccupato per le conseguenze per le regioni periferiche dopo lo spegnimento del segnale terreste DVB-T in Svizzera, previsto per il prossimo 3 giugno. In una missiva inviata alla SSR, alla RSI, alla CORSI, e alla Deputazione ticinese alle Camere, Mattei affermava di aver sollevato il tema "in seno al CR CORSI, al Gruppo di lavoro Territorio CORSI, nel Corso dell’Assemblea dei Delegati SSR a Berna e infine all’Assemblea generale CORSI sabato scorso e di non aver ricevuto "risposte rassicuranti".
"Mi dicono che concerne una marginalità trascurabile di popolazione Svizzera, evidentemente compresa nelle regioni periferiche e di montagna", aveva evidenziato Mattei, secondo cui il problema tocca in modo particolare le zone di frontiera e i frontalieri. "Nella mia casa a San Carlo di Peccia ricevo i tre canali Svizzeri a mezzo di un antennina: dal 3 giugno non sarà possibile ricevere il segnale e poter guardare almeno l’informazione".
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