
Dai 30-40 casi di non potabilità dell’acqua di inizio millennio ai 7 dell’anno scorso. Continua a migliorare la qualità dell’acqua ticinese: a parlare sono i dati presentati oggi dal direttore del Laboratorio cantonale Nicola Forrer e dal Consigliere di Stato Raffaele De Rosa. “Un bene prezioso che chi abita in Svizzera, per ovvie ragioni, dà per scontato”, ha detto De Rosa, spiegando che dietro questa fortuna ci sono però investimenti continui alle infrastrutture, studi e severi controlli.
Come viene monitorata la qualità dell’acqua
Ma come funziona il sistema di monitoraggio? A farsi garanti della conformità dell’acqua sono prima di tutto le aziende distributrici e i comuni. Il Laboratorio cantonale interviene poi con delle ispezioni decise per legge (71 quelle effettuate l’anno scorso) o con prelievi analitici in caso di rischio potenziale, per esempio dopo forti temporali o periodi di prolungata siccità. Fenomeni sempre più frequenti e per questo da tenere d’occhio. “Questi fenomeni estremi mettono ulteriore pressione sulle infrastrutture e sugli impianti, di qui la necessità di avere sempre delle strutture all’avanguardia”, ha ancora detto De Rosa.
Controlli microbiologici e chimici
In caso di cosiddetto rischio, i controlli dei laboratoristi si dividono in due tipi: microbiologici, ovvero alla ricerca di batteri fecali indicatori, e chimici (solventi, prodotti fitosanitari). Nel primo caso, nel 2021 sono stati analizzati 608 campioni con 20 non conformità. Per quanto riguarda invece i controlli chimici, dei 58 campioni di acqua in rete analizzati nessuno è risultato non conforme.
I valori delle componenti decisi per legge
Monitoraggio, ammodernamento, ma non solo. A contribuire alla qualità dell’acqua vi sono anche le revisioni dei valori delle componenti decisi per legge, i quali implicano appunto maggior rigore e adattamenti tecnici. È il caso dell’arsenico, sostanza tossica dalle origini naturali e la cui soglia tollerata in Svizzera, dal 2014, è di 10 microgrammi al litro. Se nel 1995 tale concentrazione non raggiungeva nemmeno la metà delle zone considerate a rischio in Ticino, l’anno scorso la soglia non è mai stata superata.
La qualità dell’acqua buona in tutti i comuni
Intervenuto nel Tg di Ticinonews, il direttore del Laboratorio cantonale Nicola Forrer ha spiegato che, a livello di qualità, non ci sono differenze tra i comuni. “Se caso è una questione di gusto: c’è a chi piace l’acqua più mineralizzata come nel Mendrisiotto o quella meno mineralizzata nel Locarnese”. La presenza del calcare, aggiunge, non ha comunque ripercussioni sulla salute. “Potrebbe essere un problema più tecnico, dovuto a incrostazioni all’interno dei tubi o di elettrodomestici. Ma per la salute non ci sono pericoli”.
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