Ticino
Accuse dei Verdi, GastroTicino contrattacca
Marco Jäggli
4 anni fa
L’associazione è indignata per “l’inqualificabile” attacco al loro Presidente, accusato di diffondere fake news. Per GastroTicino i Verdi tentano “di minare la credibilità di chi sta dando tutto per garantire un futuro a ristorazione e albergheria”

Dura risposta di GastroTicino all’attacco portato oggi dai Verdi a Massimo Suter, accusato di divulgare “fake news” riguardo ai luoghi e all’andamento dei contagi. Per l’associazione questi attacchi sono “inqualificabili” e si dice “indignata” dai toni di questo scritto, accusando i Verdi di fare politica “con i piedi al caldo” e di non conoscere il paese reale e la situazione drammatica degli imprenditori, tentando “di minare la credibilità di chi sta dando tutto per garantire un futuro a ristorazione e albergheria”.

“Non ci sono evidenze scientifiche comprovate”
Sulle accuse nello specifico, “I Verdi citano studi a sostegno delle loro tesi (ruolo della ristorazione nella diffusione del virus), quando ormai si sa che se ne possono citare altrettanti che dimostrano l’esatto contrario”, quindi al momento non ci sarebbero “evidenze scientifiche comprovate e assolute”. Inoltre si rifanno alle dichiarazioni di Roman Stocker della tast foce Covid, che nella trasmissioni Patti Chiari aveva affermato ““... ed è chiarissimo che i ristoratori non hanno colpa della trasmissione in questo caso. Il fatto che tengano i ristoranti chiusi porta un beneficio alla società, aiuta la riduzione della trasmissione”. Per GastroTicino quindi “si parla di aiuto alla riduzione e non di ‘untori’ come i Verdi lasciano intendere nel loro inqualificabile attacco”.

GastroTicino accusa inoltre i Verdi di non fare niente per difendere i settori in difficoltà e di non tenere in considerazione i molteplici sforzi fatti dall’associazione a favore del settore, che in Ticino da lavoro a oltre 15’000 persone: “Con quale scopo recondito? Affossare il nostro settore? Ma stiano tranquilli che li accoglieremo sempre con il sorriso e simpatia nei nostri locali, perché non appartiene alla nostra cultura proporre al pubblico attacchi gratuiti e quasi isterici”.

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