
La grande solidarietà che in queste settimane ha visto numerosi ticinesi adoperarsi per accogliere i profughi ucraini è lodevole. Ieri, lo ricordiamo, il Consiglio di Stato ha presentato a Bellinzona il piano di accoglienza cantonale e il consigliere di Stato Raffaele De Rosa ha spiegato che “potrebbero arrivare in Ticino 40 o 50 persone al giorno”.
“C’è chi ne approfitta”
“In un contesto estremamente fragile vi sono però persone che approfittano della situazione”, sottolineano in un’interrogazione al Consiglio di Stato Giorgio Fonio, Maurio Augustoni e Fiorenzo Dadò. Particolarmente preoccupante è la denuncia fatta su alcuni portali di situazioni sgradevoli venutesi a creare dopo aver accolto rifugiati.
“Accogliere comporta una responsabilità grande”
Accogliere una persona e/o una famiglia è un atto di grande generosità “ma comporta anche una responsabilità molto importante soprattutto se chi è accolto è un minorenne o è stato confrontato con esperienze particolarmente scioccanti (violenze, bombardamenti, la distruzione della propria casa, ecc..)”, spiegano. Del resto, a titolo di paragone, “le famiglie affidatarie del nostro Cantone, prima di poter accogliere un bambino devono essere abilitate passando attraverso un corso di formazione e anche in seguito ad una verifica da parte dell’autorità cantonale”, sottolineano.
Domande al Consiglio di Stato:
- Sono previsti dei corsi o delle formazioni per le persone che intendono accogliere dei profughi ucraini?
- Quali sono le verifiche previste in sede di autorizzazione e durante il periodo di accoglienza?
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata