Ticino
A2-A13: Locarno scrive all’USTRA
Il progetto per il collegamento delle strade A2-A13. Immagine Dipartimento del territorio
Il progetto per il collegamento delle strade A2-A13. Immagine Dipartimento del territorio
Filippo Suessli
4 anni fa
La bocciatura da parte dell’Ufficio federale delle strade del progetto “Bozza Verde” non piace alla Città, che scrive la propria delusione a Berna

Non è piaciuto al Municipio di Locarno l’uscita dell’Ufficio federale delle strade che rimette in discussione il progetto “Bozza Verde” che riguarda il collegamento veloce A2-A13. I dubbi di Ustra sono legati a un parere dell’Ufficio federale dell’ambiente e riguardano in particolare l’attraversamento del fiume Ticino.

“Il Municipio ha deciso di scrivere a USTRA per manifestare la propria delusione e auspicare la necessaria celerità nella risoluzione strutturale di un problema che si protrae da anni, penalizzando Locarno e il Locarnese tutto”, si legge in una nota Il Sindaco Alain Scherrer e il Capodicastero Sviluppo economico e territoriale Nicola Pini, rappresentanti della Città nel Gruppo di accompagnamento politico del progetto, hanno dichiarato: “Il problema del traffico nel Locarnese e della sua accessibilità è una seria e assoluta priorità per tutto l’agglomerato, l’unico in Svizzera a non essere collegato alla rete autostradale. Esso incide sul turismo, sull’economia, sull’attrattiva, e soprattutto sulla vivibilità e la qualità di vita della nostra regione. Vedere vanificato un lungo e dispendioso lavoro di concerto, e sentire improvvisamente un orizzonte al 2044 è quantomeno deludente. Abbiamo quindi formalizzato in una lettera alcune delle perplessità già espresse nel Gruppo di accompagnamento politico, nella speranza che le autorità federali riesaminino la questione.”

Il Municipio ricorda che il progetto ha visto d’accordo tutte le autorità locali ed è già costato 9,6 milioni di franchi. “La lettera del Municipio si sofferma su quella che sembra essere la “pietra di inciampo” del progetto, ovvero la larghezza del ponte che attraversa il Ticino, considerata dall’UFAM di qualche metro troppo larga, che porterebbe ad una lapidaria chiusura sull’intero progetto citata dalle autorità federali: ‘Dato che la larghezza della nuova infrastruttura è un aspetto fondamentale del progetto, l’UFAM si rifiuta di valutarlo nel dettaglio’. A tal proposito, il Municipio si dice deluso del fatto che ci si concentri su pochi metri, a fronte di un eccessivo consumo del territorio che peraltro una revisione del progetto imporrebbe”.

“Allo stesso modo, mal si comprende la rimessa in discussione del secondo comparto (concernente il Comune di Sant’Antonino). Infine, il Municipio di Locarno esprime preoccupazione pure riguardo al nuovo orizzonte temporale paventato dalle autorità federali per l’opera, ovvero il 2044 (quindi tra oltre 20 anni): esso non solo vanifica un importante lavoro di concerto (che tra gli altri aveva coinvolto anche rappresentanti USTRA), e non solo annulla l’impiego di ingenti risorse cantonali già spese per il progetto, ma soprattutto ritarda per tutto il Locarnese e la sua popolazione la possibilità di far capo ad un collegamento stradale che renda la mobilità nella propria regione più vivibile”.

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