
Giro di vite per quanto riguarda gli smartphone nelle scuole dell'obbligo. Oggi la commissione Formazione e cultura, firmando all'unanimità il rapporto unico di Alessandro Speziali, ha infatti deciso di proibire l’uso degli smartphone, sia in classe, sia durante le pause. In caso di sgarro, le scuole sarebbero tenute a ritirare il cellulare e ad avvisare subito i genitori.
"Ora ogni istituto decide autonomamente in che modo permettere o non permettere l'uso del telefonino in classe", ha spiegato la presidente Maristella Polli ai colleghi di TeleTicino. "Ma a parer nostro ci sono delle proibizioni che aiutano i giovani. Nel caso degli smartphone, ad esempio. Occorre far capire che si possono utilizzare perché il digitale è il futuro ma con delle regole".
I deputati hanno così deciso di smussare la mozione presentata da Giorgio Fonio e cofirmatari, i quali avevano chiesto un divieto generalizzato, irrigendo però di parecchio le regole. E questo nonostante il parere del Governo, contrario a qualsiasi tipo di imposizione. L'Esecutivo aveva infatti spiegato che esistono delle linee guida ad hoc e che il cyberbullismo si combatte soprattutto attraverso l'educazione.
Detto degli smartphone, in Commissione pian piano si delineano anche le prime posizioni sulla miniriforma scolastica che in sostanza chiede classi più piccole, docenti d’appoggio alla scuola dell’infanzia e più ore di laboratorio alle medie. Avvisi che, pur non snaturando alla base le proposte di Manuele Bertoli, propongono anche delle alternative, sia integrando vari atti parlamentari, come il potenziamento del tedesco, sia tenendo conto di quei comuni che logisticamente farebbero fatica ad adattare le loro sedi.
Guarda il servizio di Teleticino
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata