Ticino
“A quando un carcere femminile in Ticino?”
Foto CdT/Fiorenzo Maffi
Foto CdT/Fiorenzo Maffi
Marco Jäggli
4 anni fa
Le condizioni delle donne detenute alla Farera preoccupano la commissione di sorveglianza sulle condizioni di detenzione, che chiede al Consiglio di Stato cosa intende fare in merito e con che tempi

“A quando una soluzione per le detenute in Ticino?”, questo il titolo dell’interrogazione parlamentare presentata dai membri al completo della commissione di sorveglianza sulle condizioni di detenzione, una delegazione multipartitica composta da Luca Pagani (PPD), Claudia Crivelli Barella (I Verdi), Lara Filippini (UDC), Giorgio Galusero (PLR), Luigina la Mantia (PS), Maruska Ortelli (Lega dei Ticinesi) e Fabio Schnellmann (PLR). Nell’interpellanza si domanda al Consiglio di Stato, vista la situazione delle detenute in Ticino che “solleva da ormai lunghi anni discussioni e preoccupazioni a più livelli”, quando e con che tempistiche si prospetta di creare una sezione femminile del carcere nel nostro Cantone.

“Condizioni discriminatorie”
Dopo la chiusura della sezione femminile nel carcere della Stampa, si legge infatti nel testo, “esse sono detenute nel carcere giudiziario della Farera in condizioni chiaramente discriminatorie rispetto a quelle dei detenuti uomini”. “Questa struttura”, si legge ancora, “non è concepita e non si presta per detenzioni in regime ordinario o di anticipata esecuzione della pena, tanto meno per detenzioni di medio-lunga durata”. Questo porta a far sì che “la detenzione in cella non di rado si estenda a 22 ore il giorno, a meno che sia data la possibilità di partecipare a qualche specifico corso durante poche ore nell’arco della settimana.” Altrimenti, l’alternativa per le donne, scrivono i firmatari, “è scontare la pena in strutture della Svizzera interna con tutte le difficoltà che ciò comporta, in particolare in termini di lontananza dalla famiglia, di difficoltà linguistiche e di inserimento”.

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