
Lo chef stellato ticinese Pietro Leeman, ideatore di una nuova cucina vegetariana e alimentarista, si è aggiudicato il premio 2018 della Fondazione del Centenario della Banca della Svizzera Italiana.
Il Premio, si legge nel comunicato di EFG, "riconosce i grandi meriti di Pietro Leemann, cuoco ticinese affascinato dall’Oriente che ha scelto l’Italia come patria per realizzare il suo progetto di un’alta cucina vegetariana".
A Milano ha realizzato il primo ristorante vegetariano gourmet, unico a livello europeo ad essere premiato con la prestigiosa stella Michelin. Tra le altre cose, Pietro Leemann è stato Chef Ambassador di ExpoMilano, ha scritto numerosi libri di cultura alimentare e ricette ed è co-fondatore di “The Vegetarian Chance”, il primo festival internazionale di cultura e cucina vegetariana.
La cerimonia di premiazione avrà luogo lunedì 22 ottobre alle ore 18.30 presso EFG Bank in viale S. Franscini 8 a Lugano. Il riconoscimento sarà conferito da Eugenio Brianti, Presidente della Fondazione. Interverranno inoltre Franco Polloni, Head of Switzerland & Italy Region di EFG Bank, Alberto Capatti, celebre studioso di storia dell’alimentazione, primo rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Piemonte) e Presidente della Fondazione Marchesi, che pronuncerà la Laudatio, e il Premiato, Pietro Leemann.
Pietro Leemann è uno chef stellato ticinese con un profondo legame con l’Oriente per il sapere che attinge dalla dietetica cinese e dall’ayurveda. La sua costante ricerca della natura, corroborata dalle arti introspettive e dalla creatività, trasforma gli alimenti in piatti di forma, gusto e colori diversi. Quest’inclinazione verde induce lo Chef a promuovere iniziative legate alla scelta consapevole del cibo, nel rispetto della qualità di vita.
Nato a Locarno, sin da piccolo Leemann coltiva (in tutti i sensi) l’amore per la terra e la natura, giocando e lavorando con i genitori nell’orto di famiglia. Nel 1976, folgorato da una bavarese alla vaniglia del grande cuoco ticinese Angelo Conti Rossini, decide di intraprendere quella strada. Si apre per lui un lungo periodo di studio, alla corte di maestri come lo stesso Angelo, Gualtiero Marchesi e Frédy Girardet, dai quali acquisisce i principali fondamenti della grande cucina.
Agli inizi degli anni ’80 si avvicina alla cucina vegetariana ed entra in contatto con i nuovi movimenti ecologisti che stanno gettando le basi per una nuova alimentazione, amica dell’ambiente e della salute delle persone.
Appassionato di filosofia e di mistica decide di partire per l’Oriente dove esplora quelle affascinanti culture, in particolar modo il Buddismo Zen, il Taoismo e il mondo dei Veda. Dopo un percorso introspettivo si scopre vegetariano e tornato in Italia nel 1989, con un gruppo di amici decide di aprire a Milano il proprio ristorante vegetariano gourmet a cui dà un nome fortemente evocativo: “Joia”.
Nel 1996 è stato il primo ristorante vegetariano europeo a essere stato premiato con la prestigiosa stella Michelin. Dopo ventinove anni il Joia è oggi considerato la più importante realtà in Europa nel mondo della cucina verde, etica e sostenibile di cui lo Chef Leemann è indiscusso precursore.Qualche anno dopo il riconoscimento della guida Michelin, nel 2000 viene insignito del premio Pellegrino Artusi per la qualità e l’originalità della sua cucina e nel 2010 di quello della Città di Fabriano.
Pietro Leemann, indiscusso precursore di una cucina verde, etica e sostenibile, è riuscito attraverso il suo ristorante vegetariano e la sua accademia di cucina a divulgare una vera filosofia di vita con la quale fa rimbalzare l’immagine del Ticino nel contesto europeo favorendo lo scambio culturale tra la Svizzera e l’Italia.
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