
Alexandre Zveigler ha la passione per la fotografia, al punto da arrivare a letteralmente abbordare i passanti per strada per convincerli a farsi fare una foto ritratto, rigorosamente gratuita, nel suo negozio a Lugano, per l’occasione adibito a set fotografico. Per il secondo anno di fila infatti ha allestito Travelingportrait, un modo per raccogliere sguardi e immagini delle persone e immortalarli non solo sul digitale ma anche su carta: “Siamo qui tre settimane all’anno”, ha spiegato a Ticinonews, “l’anno prossimo non so se lo faremo o se lo faremo a Bellinzona, Locarno o a Lucerna”.
Ma chi sono le persone che si prestano all’esperimento? È difficile convincerli? “C’è gente che lo fa volentieri, altri meno... c’è di tutto. Ovviamente è più facile coinvolgere i giovani, in particolare i teenager. Quest’anno mi sono proprio detto: ‘voglio fotografare tutte le persone, anche chi non acquista la foto’. Lo scopo è fotografare quante più persone possibili”.
Un’iniziativa che mira a valorizzare la fotografia stampata in un epoca dove chiunque ha accesso a un obiettivo grazie ai telefoni cellulari: “Nel cellulare”, spiega Zveigler, “le fotografie spariscono se si scarica la batteria o si perde il telefono. Stessa cosa nel computer. La gente non stampa, quindi sono foto perse: sai che ci sono ma è difficile che vai a ripescarle. Invece la foto stampata te l’appendi in casa, la metti sul comodino e dà un calore alla casa. Una coppia d’innamorati può vedersi tutti i giorni nei suoi momenti migliori”.
Un modo di immortalare qualcosa di diverso dall’ormai inflazionato set: “Io non sono un tecnico che sceglie la luce, sono istintivo”, racconta Zveigler, “il ritratto è velocissimo, dura 5 minuti e dopo 10-20 scatti c’è. Non posso tenere qua una persona mezz’ora perché si annoia. A volte è la prima foto ad essere quella giusta e non serve nemmeno mettersi in posa. Io dico sempre ‘non fare niente’, la persona spesso ride, tu scatti ed è fatta”.
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