Ticino
A Lugano rifugi per il 115% della popolazione
Daniele Coroneo
3 anni fa
Con lo scoppio della guerra in Ucraina, la Città ha voluto recensire tutti i posti nei rifugi atomici, pubblici e privati. Gandria non ha nemmeno un posto

L’arrivo della guerra in Ucraina può forse avere spinto qualcuno a fare pulizia nel proprio rifugio di casa. Di certo, il conflitto fa guardare con occhi nuovi questi locali, privati nelle case e pubblici in scuole e municipi, scuri e spesso ricoperti di ragnatele. Ma quanti ce ne sono esattamente? La Città di Lugano si è posta la domanda e, in collaborazione con la Protezione civile Regione Lugano Città, ha deciso di recensire il numero di rifugi e di posti per la popolazione sul suo territorio. Risultato? In tutta la città ci sono 76'330 posti, di cui più di 73mila in rifugi privati. I posti nei grandi rifugi pubblici contano solo per il 4,7% del totale, con 3'152 posti.

Il 115% della popolazione
Il dato principale è però un altro: Lugano ha quasi 10mila posti in più nei rifugi (9'744) rispetto alla popolazione, per una copertura pari al 115%. “Lo studio nasce alla luce della difficile situazione internazionale”, spiega il municipale Tiziano Galeazzi. “Con questa rilevazione vogliamo tranquillizzare l’opinione pubblica, mostrando che c’è posto per tutti”. Anche perché, ha dichiarato il municipale Udc ieri in conferenza stampa, non sono mancate le persone che, prima di trasferirsi a Lugano, hanno preso contatto con le autorità cittadine per chiedere se ci fosse posto in un rifugio anche per loro.

Lugano unica città svizzera
Lo studio condotto dalla Città è una prima a livello nazionale. “Da quanto sappiamo, nessuna grande città svizzera ha raccolto sistematicamente i dati sui rifugi nel loro territorio come abbiamo fatto noi”, commenta Galeazzi.

Dai paesi vicini ai rifugi di Lugano?
Dalla statistica emerge come all’interno dei confini cittadini i rifugi pubblici comuni siano 11. È però un dato a spiccare per la sua singolarità: nel quartiere di Gandria non c’è nemmeno un posto in un rifugio, né pubblico, né privato. “È probabile che in questo quartiere non sia nemmeno stato possibile costruire dei rifugi”, giustifica Galeazzi. “Dati di questo tipo, divisi per quartiere cittadino, permettono alla Protezione civile, in caso di bisogno, di sapere operare in maniera più efficace delle scelte”. Mobilità d’emergenza fra quartieri, quindi. “Ma il fatto che Lugano abbia più posti rispetto alla sua popolazione – tiene ad aggiungere il municipale – potrebbe forse permettere ai Comuni adiacenti di fare ricorso ai rifugi presenti sul nostro territorio”.

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