Ticino
A Lugano negozi chiusi per Pasqua, “così non va”
Redazione
3 anni fa
Previsto un ricco programma di intrattenimenti e attività per “Pasqua in città”. Badaracco: “Diverse animazioni, soprattutto musicali”

Dopo l’annullamento dell’edizione 2020 e quella in versione ridotta dello scorso anno, torna ad animare le vie di Lugano Pasqua in città. Fino a lunedì a tenere banco saranno numerosi eventi, grazie a un programma di intrattenimenti e attività nel segno delle feste pasquali e della primavera. “Sono previste diverse animazioni, soprattutto musica folkloristica. In centro, ci saranno quattro gruppi che gireranno e creeranno quindi atmosfera ed emozioni”, spiega a Ticinonews il vicesindaco e Capo Dicastero cultura sport ed eventi Roberto Badaracco. “C’è poi il lungolago chiuso: l’avevamo fatto lo scorso anno in periodo di pandemia e aveva avuto un grosso successo”. Adesso “l’abbiamo riproposto e credo che ci sarà davvero tanta gente che circolerà”.

Apertura dei negozi, “così non va”
E proprio in occasione di “Pasqua in città”, e del numeroso afflusso di turisti, è prevista anche un’apertura straordinaria dei negozi. Tuttavia, stando a nostre informazioni, saranno ben pochi i commercianti che terranno aperto. Un tema, questo, che per la città continua ad essere spinoso...“È un po’ la nostra eterna nota dolente: abbiamo fatto di tutto per avere le autorizzazioni e diventare una città turistica. Entusiasti, abbiamo offerto questa possibilità e pensavamo che ci sarebbe stata una risposta veramente forte”. In realtà “vediamo che, malgrado sia la loro categoria a spingere, purtroppo i commercianti stessi non rispondono come dovrebbero. Non vorrei utilizzare parole forti, ma così non va. Se vogliamo veramente diventare una città turistica e vogliamo attirare dobbiamo avere in determinati momenti dell’anno anche i negozi aperti”. Soprattutto “la domenica o il lunedì di Pasqua, come in questo periodo”. Sono “tre giorni pienissimi e non ci sono scusanti. Io capisco le dinamiche interne di ogni commerciante, ma bisogna dare un segnale forte. Se sono aperti, lo siano tutti o quasi, ma non due o tre, perché non serve veramente a niente”. Anche perché il rischio di avere solo una manciata di negozi aperti è che numerosi turisti che oggi riempiono le strade della città, decidano in futuro di recarsi altrove. “Vicino a noi ci sono altre realtà che tengono aperto. Se noi non abbiamo questa condizione, perdiamo di attrattività turistica. E questo è veramente un discorso che bisognerebbe allargare a tutti gli attori del territorio”, conclude Badaracco.

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