Polizia
38 nuovi agenti hanno giurato fedeltà, tra instabilità e sfide future
Redazione
9 ore fa
Sono 38 gli agenti, di cui 8 donne, che hanno concluso oggi la loro formazione biennale, entrando a far parte del corpo di Polizia Cantonale. L'anno prossimo, però, i ranghi saranno dimezzati.

"Cercavo un percorso diverso dal mio precedente, in ufficio, qualcosa di più dinamico che mi permettesse di essere a disposizione della popolazione". E ancora, "sono molto emozionato, è stato un periodo interessante, lungo e difficile, però i risultati si sono visti quindi sono contento di essere qui oggi": le parole dei nuovi agenti Elisa Visani e Raffaele Crameri tradiscono l'emozione che suscita il giuramento di fedeltà alla costituzione ed alle leggi, avvenuta quest'oggi. L'importanza del momento è confermata dal direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi, presente sul posto. Ticinonews si è recata sul posto per raccogliere sensazioni e prospettive. 

Una giornata di festa, con uno sguardo al prossimo futuro

"È una giornata di festa, perché donne e uomini del territorio si mettono a disposizione di un servizio essenziale quale è la sicurezza pubblica", conferma Gobbi. L'obiettivo, spiega il direttore del DI, "è garantirla in maniera discreta, attraverso polizie cantonali, comunali e altri corpi per proteggere bene e persone del Ticino". All'ordine del giorno vi però è anche la questione degli effettivi. Il governo, dopo aver deciso di non aprire la scuola di polizia nel 2026, ha fatto una parziale marcia indietro: vi prenderanno parte "una decina di agenti della Polizia Cantonale, ai quali si aggiungeranno probabilmente una quindicina di agenti delle comunali, della polizia dei trasporti, e della polizia militaire, oltre agli agenti dei Grigioni, che abbiamo la fortuna di poter formare", spiega il caposezione formazione Christophe Cerinotti. Cerinotti è ottimista: "è comunque meglio di niente. Ci sarà un deficit a fronte dei 30 agenti che in media vanno in pensione ogni anno, ma è sempre meglio di niente". La richiesta di non abolire la scuola di polizia nel 2026 era arrivata dal direttore del DI: "i compiti essenziali verranno comunque garantiti attraverso il riordino dei compiti previsti nel progetto Polizia Ticinese, che regola i rapporti tra cantonale e comunale. D'altra parte dovremo discutere con chi beneficia di questi servizi come club sportivi e grandi manifestazioni. Magari ai promotori sarà richiesta una partecipazione maggiore". 

Risparmi su campagne di sensibilizzazione e benefit? 

Nel frattempo, la politica è al lavoro. La Lega, tra le varie misure di risparmio, ha proposto una riduzione delle campagne di prevenzione della Polizia Cantonale e la rinuncia alle auto di servizio da parte dei graduati non di picchetto. "Il Dipartimento attua misure e revisioni per essere sia più efficace, che più efficiente", risponde Gobbi. Si cercherà di ottimizzare "quanto riguarda la sensibilizzazione e i benefit degli ufficiali che, ricordo, contribuiscono comunque al veicolo di servizio versando mensilmente una quota". Per conoscere quali saranno le misure di risparmio bisognerà ancora attendere, tenendo presente l'instabilità e l'incertezza del periodo storico: "le sfide sono molteplici, osserviamo un'instabilità globale che si ripercuote da noi", conclude Gobbi, "e se penso a quello che il Ticino ha da offrire, un Cantone bello, sicuro, questi elementi vanno mantenuti, perché stiamo attraendo contribuenti in fuga da territori più instabili".