Educazione
2'200 firme per i docenti neoabilitati, "Il DECS si sta muovendo su più fronti"
Redazione
18 ore fa
La direttrice Marina Carobbio aveva già annunciato un gruppo di lavoro con il coinvolgimento di direttori, docenti e docenti in formazione, incaricato proprio di analizzare, citiamo, “altri modelli presenti in Svizzera, confrontarli criticamente con il DFA e la formazione continua, identificando punti di forza e debolezze”.

Oltre 2'200 firme per sostenere i docenti neoabilitati, ma soprattutto per dare il via a una riforma del sistema di formazione. Lo chiede la petizione consegnata oggi in cancelleria a Bellinzona dal sindacato VPOD. In agenda già per la prossima settimana un incontro con i vertici del DECS, che da noi interpellato ha spiegato di muoversi su più fronti. “Si pensi ad esempio all’istituzione di un Osservatorio docenti. I lavori di raccolta di informazioni, già in corso in vista dell’anno scolastico 2025/2026 serviranno a meglio pianificare l’organizzazione e le risorse necessarie sul medio-lungo termine”.  Non solo. La direttrice Marina Carobbio aveva già annunciato un gruppo di lavoro con il coinvolgimento di direttori, docenti e docenti in formazione, incaricato proprio di analizzare, citiamo, “altri modelli presenti in Svizzera, confrontarli criticamente con il DFA e la formazione continua, identificando punti di forza e debolezze”.

“Bisogna andare oltre l’ascolto”

L’apertura, insomma, c’è. Il sindacato è fiducioso? “Da parte della consigliera c’è stata una grande disponibilità all’ascolto e all’incontro. Ora la speranza è quella che si vada oltre l’ascolto, ovvero che vadano messe in pratica alcune delle proposte che sono contenute nella nostra petizione. Alcune di queste sono di competenza del DECS, e hanno dei costi decisamente limitati se non nulli. Altre sono invece di competenza del Consiglio di Stato, ed è per questo motivo che avremo un incontro con i consiglieri di Stato”, ci ha spiegato Adriano Merlini del VPOD docenti.

La risposta integrale del DECS

In un comunicato odierno, il DECS ha quindi voluto dire la sua in merito alle firme depositate oggi, spiegando che il Dipartimento “è consapevole dei temi sollevati da questa petizione e, come già annunciato in Gran Consiglio e pubblicamente nelle scorse settimane, dopo aver anche incontrato diversi docenti e docenti in formazione direttamente interessati da queste questioni, si sta muovendo su più fronti nella direzione auspicata dalla petizione. Si pensi ad esempio all’istituzione di un Osservatorio docenti, un dispositivo di monitoraggio permanente volto a fornire una visione aggiornata dell’offerta formativa DFA/ASP e SUFFP e una panoramica aggiornata del corpo docente in carica nella scuola pubblica e dell’evoluzione del fabbisogno. I lavori di raccolta di informazioni, già in corso in vista dell’anno scolastico 2025/2026 con particolare attenzione al fabbisogno di docenti per la scuola media e la scuola media superiore, serviranno a meglio pianificare l’organizzazione e le risorse necessarie al buon funzionamento del sistema educativo cantonale sul medio-lungo termine, prevedendo e verificando per tempo le necessità di formazione di nuove e nuovi insegnanti per i diversi ordini scolastici”. Nella nota veniva infatti citata la decisione di condurre un gruppo di lavoro incaricato di approfondire le attuali modalità di formazione dei docenti con l’obiettivo di:

• analizzare i modelli formazione dei docenti adottati nel resto della Svizzera;

• confrontarli criticamente con i percorsi di abilitazione attualmente offerti da DFA/ASP e SUFFP, identificando punti di forza e debolezze;

• sulla base degli elementi raccolti e dei vincoli esistenti, formulare proposte concrete di modifica dei modelli attuali o modelli di abilitazione alternativi.

A questo gruppo - si legge nel comunicato - prenderanno parte, oltre a quadri del DECS, rappresentanti delle istituzioni formative (DFA/ASP e SUFFP), dei direttori, dei docenti e dei docenti in formazione.