Locarno
1.5 milioni per restaurare il Castello Visconteo
© Progetto PIVOT
© Progetto PIVOT
Redazione
2 anni fa
Il Municipio di Locarno ha approvato il credito per la progettazione definitiva dell’edificio.

Luce verde dal Municipio di Locarno per il credito di 1.5 milioni di franchi “per la progettazione definitiva del Castello Visconteo di Locarno”. Un edificio che, scrive l’esecutivo, “è al contempo testimonianza storica, monumento protetto di importanza nazionale, museo archeologico e storico, luogo di ricevimento e di aggregazione, nonché punto di riferimento sull’asse pedonale che dal lago arriva fino alla Rotonda di piazza Castello, dove anticamente si trovava il porto fortificato del Castello”. Nella nota il Municipio spiega anche che “per la struttura si è sempre operato solo in maniera puntuale e l’ultimo grosso intervento risale a quasi un secolo fa”.

“È il momento di intervenire”

Per i lavori di progettazione e realizzazione la Città “potrà avvalersi di contributi federali e cantonali”, mentre per quanto riguarda le tempistiche viene spiegato che “contemporaneamente l’avanzamento delle richieste di sussidio richiederanno circa due anni di lavoro. Durante questo arco di tempo non verrà unicamente affinato il progetto vincitore del concorso, ma è previsto anche lo sviluppo di studi paralleli che riguardano la conservazione e il restauro del castello, degli affreschi, della struttura e gli aspetti archeologici”. Per il Municipio, che crede fermamente nel progetto, “è arrivato il momento di intervenire, procedendo al restauro del principale monumento cittadino, restituendogli così la giusta dignità e beneficiando in contropartita del suo grande potenziale, che oggi rimane in parte inespresso”.

Il progetto

Nel 2021, tramite un concorso pubblico con procedura selettiva, il Municipio “ha ottenuto un progetto completo”. La giuria, presieduta da Alain Scherrer, sindaco di Locarno, ha designato vincitore del concorso il progetto PIVOT, proposto dalla Comunità di lavoro Sanchez Garcia Architetti, Krausbeck Santagostino Margarido Sagl di Salorino, di cui è “stata particolarmente apprezzata l’idea di aprire il cortile al pubblico”, in modo da permettere alla popolazione “di vivere il castello come proprio e richiama i visitatori ad accedere alle manifestazioni e alle mostre”.