Ticino
15 milioni? Non per SCuDo, bensì per l'utenza
Redazione
10 anni fa
Il Governo risponde a Pelin Kandemir Bordoli sul lascito milionario a favore delle cure a domicilio

La notizia era emersa nell'ottobre scorso. Un anonimo benefattore ha lasciato una donazione di 15 milioni di euro a favore del Servizio di assistenza e cura a domicilio del Luganese (SCuDo).

Una buona notizia, ma da sinistra erano subito giunte perplessità sull'utilizzo che SCuDo avrebbe fatto di questa ingente somma. A Lugano il consigliere comunale Edoardo Cappelletti (PC) aveva inoltrato un'interrogazione al Municipio per chiedere lumi sul lascito milionario. A livello cantonale, invece, era stata la deputata socialista Pelin Kandemir Bordoli a presentare un atto parlamentare sulla donazione, al fine di ottenere rassicurazioni dal Consiglio di Stato.

Il Municipio di Lugano non ha ancora evaso l'interrogazione di Cappelletti, ma negli scorsi giorni il Consiglio di Stato ha risposto a Kandemir Bordoli.

Spiegando di essere venuto a conoscenza della prospettata donazione di 15 milioni di euro a SCuDo attraverso i media. L'Ufficio degli anziani e delle cure a domicilio (UACD) ha quindi scritto a SCuDo per segnalare le norme sull'impiego di una donazione. Nella sua risposta, SCuDo ha precisato che il lascito non è a favore del servizio, bensì specificatamente a favore dell'utenza bisognosa dello stesso.

"Al momento risulta che le parti stiano formalizzando le modalità di esecuzione della volontà del donatore" scrive il Governo, senza così rispondere alla richiesta di Pelin Kandemir Bordoli di un intervento per garantire che la donazione venga impiegata in modo fruttuoso e parsimonioso.

Il Consiglio di Stato spiega comunque che il rappresentante del Cantone nel comitato di SCuDo, avvocato Angelo Tarchini, "ha svolto e continua a svolgere un importante ruolo di collegamento tra il servizio e l'ente pubblico" e che questa rappresentanza "è ritenuta particolarmente importante per favorire le buone relazioni e lo scambio di informazioni e sarà anche in futuro sostenuta in modo convinto dal Consiglio di Stato."

Per quanto riguarda la decisione di SCuDo di insediarsi o meno nel nuovo centro polifunzionale di Pregassona, il Governo scrive di non aver ricevuto ancora nessuna comunicazione ufficiale da parte di SCuDo. Se il servizio decidesse di non insediarsi nel nuovo centro, il Comune di Lugano dovrebbe trovare una soluzione alternativa per l'occupazione degli spazi.

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