Ticino
"10% dei ticinesi sotto i 2'500 franchi mensili"
Redazione
12 anni fa
Un sondaggio mostra come il 30% degli impiegati di commercio ticinesi percepisca meno di 3'500 franchi. La SIC alza la voce

Ieri sera 4 giugno, l'assemblea ordinaria della Società degli impiegati del commercio sezione Ticino, preoccupata per la tendenza al degrado delle condizioni salariali, all'unanimità ha votato una risoluzione per cercare di arginare la corsa al ribasso dei salari ticinesi. Un'analisi condatta da SIC Ticino, che ha coinvolto 410 persone residenti in Ticino, ha mostrato che  il 30 percento degli intervistati riceve uno stipendio inferiore a 3'500 franchi mensili. Di questi, 45 persone persino al di sotto di 2'500 franchi mensili. Il 22 marzo 2013 la Commissione tripartita in materia di libera circolazione delle persone informò il pubblico sui risultati intermedi di un’inchiesta nel settore della consulenza aziendale. I risultati indicano che il 12 percento degli stipendi sono al di sotto del minimo di riferimento. A seguito di un comprovato dumping salariale nel commercio al dettaglio, il primo aprile 2013 il Consiglio di Stato ha fissato con un contratto normale di lavoro d’obbligatorietà generale gli stipendi minimi obbligatori nel settore dei negozi con meno di 10 dipendenti. Il peggioramento delle condizioni di lavoro è una tendenza che si è manifestata in modo evidente nel corso del 2012. Notizie migliori giungono dalle aziende della moda internazionale che fanno capo al Contratto collettivo degli impiegati di commercio nell’economia ticinese. La verifica degli stipendi di 1580 dipendenti dell’ottobre 2012 ha permesso di appurare che tutti gli stipendi si situano oltre al minimo salariale. Quest’ultima costatazione illustra come una regolamentazione fra partner sociali attraverso il Contratto collettivo di lavoro permette di evitare pericolose derive sia nelle condizioni di lavoro sia nella distorsione dei sani principi della concorrenza. In base a queste costatazioni, la sezione ticinese della Società degli impiegati del commercio riunita in assemblea esprime profonda riprovazione per quelle aziende che versano stipendi indegni per una società civile e che portano all’emarginazione sociale. Nell’interesse del mercato del lavoro e delle aziende, è convinta che la regolamentazione delle condizioni di lavoro fra i partner sociali sia la strada da privilegiare. Invita tutte le aziende non ancora vincolate a un contratto collettivo di lavoro ad aderire ai contratti dei loro settori professionali di riferimento. Qualora nel breve termine non ci fosse un concreto miglioramento degli stipendi sosterrà qualsiasi misura di regolamentazione salariale decretata dallo Stato.

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