Ticino
1 agosto a Sessa, l’associazione Essere in Sintonia: “Non siamo boicottatori”
Redazione
21 ore fa
L’associazione prende posizione dopo il servizio andato in onda su Teleticino sulla festa del primo agosto.

In seguito al servizio trasmesso da Teleticino sulla festa del primo agosto di Sessa, l’associazione Essere in Sintonia prende posizione in merito alle dichiarazioni di Katiuscia Ballinari-Galli, membro del comitato Smorssa Seet, organizzatore dell’evento, che ha espresso disappunto per la rinuncia dell’associazione di organizzare il mercatino. “La nostra Associazione Essere in Sintonia, è stata citata in modo chiaro, mentre si denunciavano complotti atti ad impedire la festa del primo agosto a Sessa”, scrive l’associazione, che tiene a sottolineare di non aver voluto ostacolare in nessun modo lo svolgimento della festa e che non è coinvolta negli atti vandalici. 

"Abbiamo dovuto annullare il mercatino"

“Basta cercare sui social e sul web per capire quali sono gli obiettivi di Essere in Sintonia, una Associazione assolutamente neutra e con scopi umanitari”, precisa l’associazione. “Ci è stato chiesto di organizzare un mercatino, come abbiamo fatto l'anno scorso e come abbiamo fatto gli anni precedenti con altri comitati e sempre per la festa del primo agosto”, spiegano gli organizzatori. “Abbiamo quindi messo a disposizione gratuitamente il nostro tempo e le nostre risorse, quindi ore di lavoro per contattare, organizzare e preparare un mercatino che, come può succedere, abbiamo dovuto annullare”.

"Nessuno ci ha contattato"

“Nessuno del comitato Smorssa Seet ci ha contattato, ne hanno chiesto le motivazioni...hanno però proceduto a citarci in televisione, come boicottatori della festa”, prosegue l’associazione. “La nostra Associazione esiste per essere d'aiuto al prossimo e siccome lo facciamo da anni, sappiamo quanto è difficile aiutare e sappiamo che la riconoscenza è un atto raro e prezioso. Sappiamo pure che con questa vostra intervista diffamatoria, molti dei nostri associati non sono rimasti contenti”. L’associazione ribadisce di essere pronta al dialogo, ma sempre “desiderosi di rispetto”, conclude l’associazione.