Svizzera
Winterthur: truffa cassa malattia KBV, ex dirigenti condannati
Redazione
17 anni fa

Gli ex dirigenti della cassa malattia KBV, fallita nel 2003 in seguito allo scandalo degli "assicurati inesistenti", sono stati condannati dal tribunale distrettuale di Winterthur a pene che vanno fino a quattro anni e mezzo di carcere senza sospensione condizionale. I due principali imputati sono stati ritenuti colpevoli di truffa, appropriazione indebita, falsità in documenti e riciclaggio di denaro. Stando alla sentenza pubblicata oggi, l'ex direttore dovrà scontare una pena detentiva di quattro anni e mezzo senza condizionale, l'ex responsabile delle vendite quattro anni non sospesi. All'ex capo delle finanze e a quello della divisione risarcimento danni sono stati inflitti rispettivamente tre e due anni sospesi con la condizionale, grazie alle confessioni fatte durante il processo tenutosi il mese scorso. I quattro hanno inventato l'esistenza di 2040 assicurati di età fra i 66 e i 91 anni, al solo scopo di ottenere soldi dal fondo di compensazione dei rischi della LAMal. In questo modo la cassa malattia ha ricevuto, fra il 2001 e il 2003, più di 27 milioni di franchi. Essi hanno inoltre intascato, a danno della KBV, 9,54 milioni di franchi. La scandalo venne alla luce nel luglio 2003. A scoprire le irregolarità fu l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), che in seguito ad una revisione sporse denuncia. Costretta a rimborsare i soldi incassati grazie agli assicurati inesistenti, la KBV dovette dichiarare fallimento. I suoi affiliati e gran parte dei dipendenti furono assorbiti a partire da luglio 2004 da Helsana. ATS

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