
Approvati tutti e tre gli oggetti in votazione a livello federale. In votazione vi erano la cosiddetta Lex Netflix, che obbliga le piattaforme di streaming come Netflix a verserare un contributo al cinema svizzero, la legge sui trapianti che introdurrebbe il modello del consenso presunto, e l’aumento del contributo versato alla Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex)
Modifica alla legge sul cinema, detta Lex Netflix, approvata con il 59.1%
In base alla nuova legge, le piattaforme online dovranno versare ogni anno - come fatto già da decenni le emittenti svizzere - almeno il 4% del fatturato lordo per la produzione di pellicole «made in Switzerland». La norma obbliga inoltre le piattaforme di streaming a proporre almeno il 30% di serie o film prodotti in Europa.
Anche le emittenti straniere che trasmettono finestre pubblicitarie rivolte al pubblico svizzero dovrebbero contribuire alla pluralità dell’offerta cinematografica. La modifica legislativa prevede che possano partecipare direttamente alle produzioni svizzere o versare una tassa sostitutiva per la promozione del cinema nazionale.
Stando alle stime dell’Ufficio federale della cultura, in questo modo ci sarebbero ogni anno 18 milioni di franchi in più per la creazione cinematografica indigena. Con la revisione governo e Parlamento vogliono favorire l’industria locale: una quota dei proventi realizzati dalla piattaforme rimarrà infatti in Svizzera.
Modifica alla legge sui trapianti, approvata con il 61.3%
La novità legislativa, combattuta da un referendum, introduce il modello del consenso presunto: chiunque non si opporrà esplicitamente al prelievo degli organi sarà considerato un donatore. Attualmente vale invece il contrario, dato che è necessario il beneplacito dell’interessato (o dei famigliari) per dare il via libera. I congiunti saranno comunque ancora coinvolti nel processo decisionale.
Questo cambiamento è stato pensato in primis per ridurre le liste di attesa, in cui i pazienti possono restare per mesi se non anni. Gli oppositori lamentano dal canto loro un problema etico: si rischia infatti di procedere a espianti su persone contrarie, che però non hanno dichiarato il loro rifiuto perché mal informate sul tema.
Finanziamento supplementare a Frontex, approvata con il 71.4%
La Svizzera andrà ad aumentare il suo contributo all’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex). Il contributo svizzero a Frontex passerà quindi da 24 a 61 milioni di franchi entro il 2027. Berna metterà inoltre a disposizione dell’agenzia circa 40 persone entro quella data. La Svizzera si allinea così al rafforzamento deciso dall’Unione europea dopo l’ondata migratoria del 2015.
Le organizzazioni di difesa dei rifugiati, sostenute dalla sinistra, si sono opposte all’aumento della partecipazione elvetica visto che Frontex è regolarmente accusata di respingimenti illegali e di violazioni dei diritti fondamentali.
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