Svizzera
“Viviamo su un’isola felice”
Immagine Shutterstock/SECO
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Nonostante la situazione tesa a livello mondiale con la crisi energetica che minaccia l’Europa, la guerra in Ucraina e le tensioni a Taiwan, “In Svizzera non ci sarà una grave crisi economica”. A dirlo vicedirettore e capo della Direzione politica economica della Segreteria di Stato dell'economia (Seco)

“Non dico che non avremo problemi, ma siamo in una posizione molto migliore”. Sono le parole di Eric Scheidegger, vicedirettore e capo della Direzione politica economica della Seco, in merito alla situazione di crisi energetica attuale. “La Confederazione è relativamente meno colpita dal problema rispetto ad altri Paesi europei: la congiuntura si sta sviluppando bene, anche dopo l’inizio della guerra in Ucraina”, ha detto l’esperto in un’intervista alla SonntagsZeitung, specificando che “l’economia elvetica è meno sensibile agli alti prezzi dell’energia rispetto ad altri Stati europei”.

Capitolo energia
“Dalla scorsa primavera si conosce il rischio di una carenza di elettricità, le aziende hanno quindi più tempo per muoversi e trovare delle soluzioni. Tempo che non c’è stato durante la pandemia di coronavirus”, ha detto Scheidegger.

“Viviamo su un’isola felice”
In Svizzera l’inflazione è del 3.4%, una cifra più bassa rispetto ad altri paesi. “Se ci paragoniamo agli Stati Uniti, dove il rincaro è del 9%, viviamo su un’isola felice”, ha affermato l’espero, sottolineando come “l’inflazione dovrebbe tornare a scendere a partire dall’autunno.”

“Servono misure mirate per chi guadagna meno”
Il capo economista della Confederazione sostiene il bisogno di misure mirate per aiutare le famiglie a basso reddito a superare questo momento. “L’importo dei sussidi di cassa malati, ad esempio, potrebbe essere temporaneamente aumentato, così come le rendite AVS e le prestazioni complementari”, ha affermato.

Il responsabile della politica economica della Seco non ritiene che quest’anno possa esserci una recessione, tuttavia le previsioni economiche per il 2023 saranno verosimilmente riviste al ribasso. Da parte sua, l’Unione sindacale svizzera si è detta preoccupata per la perdita di reddito causata dall’inflazione e mercoledì scorso ha chiesto “aumenti salariali urgenti”.

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