
Nonostante dal 2017 il numero di posti disponibili nelle case protette per donne vittime di violenza sia aumentato, l'offerta non permette ancora di rispondere alla crescente richiesta. Lo afferma il Consiglio federale in un rapporto adottato in data odierna. Le lacune sono dovute al sovraccarico delle strutture, alla mancanza di personale o alla divergenza tra i posti disponibili e le esigenze delle persone in cerca di protezione. Gli alloggi di emergenza e le case protette sono inoltre difficilmente accessibili per altre vittime di violenza come i giovani, le persone con disabilità o problemi di salute, gli anziani, gli uomini e le persone LGBTIQ, senza contare che la disponibilità varia molto tra le regioni, indica il Governo in un comunicato. La conseguenza? Tempi d'attesa lunghi e, in alcuni casi, un rifiuto di presa in carico.
Preoccupazione per il Governo
Nella nota il Consiglio federale si dice "preoccupato di questa situazione", che giudica "insoddisfacente". Per questo motivo incoraggia i Cantoni a proseguire i loro sforzi, in particolare al fine di migliorare l'offerta e l'accessibilità di queste strutture. A livello federale è inoltre in corso una revisione della legge concernente l'aiuto alle vittime di reati.