
Questa mattina nella Svizzera tedesca molti centri del fai da te sono stati presi d’assalto. Le norme imposte dai piani di protezione sono restrittive e chi ha aperto deve applicarle con precisione. Ma l’Ufficio federale per la prevenzione degli infortuni mette in guardia, i rischi del bricolage non si limitano a quello di contagiarsi in un negozio. “Il fai da te causa ogni anno 45mila infortuni che richiedono cure mediche”, si legge in un comunicato inviato (non a caso) oggi.
In particolare l’UPI mette in guardia sull’acquisto di attrezzature non adatte: “Scegliendo il materiale giusto, è possibile ridurre il rischio individuale”. Tra gli incidenti più comuni vi sono quelli dall’utilizzo non corretto di seghe o smerigliatrici, le cadute dalle scale e i danni da prodotti chimici usati senza protezioni.
L’UPI sul sito prodotti.upi.ch spiega quali sono gli occhiali, i guanti e le cuffie a norma, così come le protezioni per le vie respiratorie. Inoltre invita a leggere sempre attentamente le istruzioni per l’uso degli apparecchi. Infine un capitolo è riservato all’abbigliamento: scarpe chiuse e solide, abiti aderenti (per evitare di restare impigliati), niente foulard o gioielli.
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