
Dopo il via libera della Commissione omologa degli Stati, oggi anche la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N) si è espressa in favore dell'introduzione di un congedo parentale uniforme a livello federale. Bocciata, invece, un'iniziativa simile del Ticino poiché giudicata troppo vincolante. Con, rispettivamente, 15 voti contro 8 e 1 astensione e 14 voti contro 9 e 1 astensione, i commissari hanno dato seguito a due iniziative presentate dai Cantoni Ginevra e Giura che propongono una soluzione a livello nazionale e al passo coi tempi. La Commissione - si legge oggi in una nota dei servizi parlamentari - ritiene che sia ormai giunto il momento di legiferare in materia, al fine di tenere conto dell'evoluzione della società e di favorire la parità di genere nonché la conciliabilità tra vita familiare e professionale.
Flessibilizzazione dei congedi parentali
La formulazione generale e aperta proposta dalle due iniziative cantonali offre il margine di manovra necessario per elaborare una proposta pragmatica, sostenibile e in grado di raccogliere una maggioranza politica. In seguito alle decisioni positive delle due Commissioni, le iniziative saranno riassegnate a una di esse per l'elaborazione di un progetto di atto normativo. Durante le discussioni, CSSS-N ha già indicato, con 15 voti contro 9, di prediligere una soluzione incentrata su una flessibilizzazione dei congedi maternità e paternità già esistenti piuttosto che sulla loro estensione. L'introduzione di un congedo parentale minimo a livello federale dovrebbe, a suo avviso, essere accompagnata dalla delega ai Cantoni della competenza di prevedere soluzioni più generose. Sempre in fatto di congedo parentale, con 16 voti contro 6 e 2 astensioni la commissione ha invece respinto un'iniziativa analoga depositata dal Ticino poiché giudicata troppo vincolante.