
Servizio civico e tassa di successione: il risultato è chiarissimo – Il Ticino segue la tendenza (con partecipazione al voto inferiore al 40%) – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

L'iniziativa sulla tassa di successione è stata respinta. Pesantemente, anche, proprio come quella sul Servizio civico. Di seguito, le reazioni raccolte da TicinoNews fra i politici ticinesi.
L'iniziativa Servizio civico è stata respinta. Pesantemente, anche. Di seguito, le reazioni raccolte da TicinoNews fra i politici ticinesi.
L'elettorato ha respinto l'iniziativa Servizio civico, che avrebbe comportato l'obbligo di servire per le donne: il Consiglio federale pur riconoscendo l'obiettivo dell'iniziativa, ossia ampliare e rafforzare l'impegno sociale da parte della popolazione, ha richiamato l'attenzione sul fatto che essa andasse oltre le necessità attuali e non sarebbe stata economicamente sensata, ha sottolineato oggi in conferenza stampa il consigliere federale Martin Pfister nel commentare il risultato della votazione federale sul tema.
Nel dibattito al riguardo ci sono state opinioni diverse. Per molti, un obbligo di servizio non favorirebbe l'uguaglianza tra uomo e donna, dato che oggi le donne svolgono una grande parte del lavoro di cura non retribuito. Le donne possono continuare a prestare servizio volontario nell'esercito o nel servizio di protezione civile. Continueremo i nostri sforzi per aumentare la quota di donne nell'esercito, ha detto il «ministro».
Poiché riteniamo ciò giusto e importante, e poiché le donne rappresentano un grande valore aggiunto per l'esercito - ha sottolineato Pfister - introdurremo ad esempio una giornata d'orientamento obbligatoria per le donne. Siamo convinti che più donne sceglieranno di prestare servizio volontario nell'esercito o nella protezione civile, se saranno meglio informate - o informate per la prima volta - sulle opportunità e sui benefici che esercito e protezione civile possono offrire anche nella vita privata.
Abbiamo inoltre adottato misure volte a migliorare la dotazione di personale dell'esercito e della protezione civile e continueremo ad attuarle. Con adeguamenti al modello di formazione, ad esempio, l'esercito intende armonizzare meglio il servizio militare con la vita privata e professionale. Con la revisione della legge sulla protezione civile nel 2027 sarà possibile migliorare gli effettivi della protezione civile, poiché le persone soggette al servizio civile saranno tenute a svolgere una parte del loro servizio. Con la revisione della legge sul servizio civile sarà possibile ridurre le dimissioni dall'esercito per motivi di coscienza. Anche per questa revisione è prevista l'entrata in vigore il 1° gennaio 2027
Il «no» all'iniziativa per il futuro della Gioventù socialista è «una dichiarazione di fiducia nella piazza economica svizzera». Lo ha indicato la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter in conferenza stampa.
La tassa proposta avrebbe sbilanciato il sistema fiscale svizzero e compromesso l'attrattiva economica del Paese, ha aggiunto la ministra delle finanze rallegrandosi del rifiuto «a quello che sarebbe stato un esperimento fiscale rischioso».
Per Keller-Sutter, il «no» all'iniziativa popolare non va però interpretato come un rifiuto di una politica climatica attiva. La Svizzera, ha ricordato la consigliera federale, ha ratificato l'Accordo di Parigi e si è impegnata a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Ogni anno la Confederazione investe inoltre 2 miliardi di franchi nella protezione del clima e nella promozione delle energie rinnovabili, garantendo così gli impegni che l'iniziativa intendeva promuovere, ha concluso Keller-Sutter.
Zugo è il quarto Cantone ad abolire il divieto di voto per le persone con capacità di discernimento ridotta. Oggi gli elettori hanno anche approvato una nuova riduzione delle imposte delle persone fisiche e misure a sostegno dell'economia in seguito all'attuazione dell'imposizione minima dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).
Il 51,3% ha detto «sì» a una modifica della costituzione che abolisce il divieto di voto per le persone con capacità di discernimento ridotta. Governo e maggioranza del Gran Consiglio sostenevano la proposta.
Questo divieto violava una convenzione dell'ONU ratificata dalla Svizzera nel 2014. Solo i Cantoni di Ginevra, Appenzello Esterno e Glarona lo avevano finora abolito e altri cinque stanno per farlo.
Dal canto suo, oggi il Canton Vaud ha respinto a larga maggioranza una proposta volta a concedere automaticamente il diritto di voto alle persone sottoposte a curatela generale per incapacità permanente di discernimento.
A livello federale, le Camere hanno approvato a settembre una mozione in tal senso. I Paesi confinanti con la Svizzera e molti altri Stati europei non vietano più alle persone interessate di votare.
Riduzione delle imposte
Gli elettori del cantone, spesso paragonato a un paradiso fiscale, hanno anche approvato con il 68,2% dei voti una revisione che prevede una riduzione dell'aliquota fiscale dall'82% al 78% fino al 2029 per le persone fisiche, un aumento delle deduzioni fiscali per i premi dell'assicurazione malattie e nuove agevolazioni per i pensionati con redditi modesti.
Infine, con il 66,7% dei suffragi hanno sostenuto un pacchetto di misure da 150 milioni di franchi a favore dell'economia, a seguito dell'introduzione dell'imposizione minima dell'OCSE sulle imprese.
L'affluenza alle urne per i tre oggetti è stata del 50,9%.
I ginevrini non vogliono aiuti per le cure dentarie: l'iniziativa del Partito socialista (PS), che prevedeva un assegno annuale di 300 franchi, è stata respinta di stretta misura oggi alle urne. Bocciato pure il controprogetto governativo.
L'iniziativa «Per cure dentarie accessibili a tutta la popolazione» ha raccolto il 50,07% di «no», stando ai risultati finali pubblicati dalla Cancelleria dello Stato. Essa prevedeva un assegno dentistico annuale per le persone aventi diritto ai sussidi dell'assicurazione malattie ma che non beneficiano di altre forme di aiuto sociale e che talvolta rinunciano ad andare dal dentista per motivi finanziari.
Il costo totale era stimato in 45,5 milioni di franchi, con azioni di prevenzione e la creazione di un posto di dentista cantonale. Ma queste misure erano state giudicate inefficaci dalla destra e dal Consiglio di Stato. Da qui l'elaborazione di un controprogetto che prevedeva in particolare un sostegno finanziario più mirato. Tuttavia anche questa proposta alternativa è stata respinta alle urne dal 55,59% dei votanti. La partecipazione è stata del 39,78%.
Non è la prima volta che i ginevrini votano sull'accesso alle cure dentarie. Come i vodesi nel 2018 e i neocastellani nel 2022, nel 2019 avevano respinto un'iniziativa costituzionale volta a creare un'assicurazione obbligatoria per le cure dentarie.
Riflessione in corso
«Il Consiglio di Stato proseguirà la sua riflessione sulla rinuncia alle cure, in un contesto di calo del potere d'acquisto», ha dichiarato ai media il consigliere di Stato Pierre Maudet, responsabile del Dipartimento della sanità. Quest'ultimo ha ricordato che le cure dentarie non sono incluse nell'assicurazione malattie obbligatoria.
Da parte loro, i promotori dell'iniziativa chiedono che la Cancelleria cantonale proceda a un riconteggio dei voti, ha fatto sapere il presidente cantonale del PS, Thomas Wenger. Oggi il «no» ha infatti prevalso con soli 144 voti di scarto.
L'Iniziativa Servizio civico andava troppo lontano: è quanto indicato in un comunicato dal Centro.
La Svizzera ha bisogno di un sistema di milizia che risponda alle esigenze della popolazione, che copra le sfide di sicurezza sia interne che esterne e che allo stesso tempo non gravi sulla nostra economia e società, sottolinea la nota.
La netta bocciatura dell'iniziativa della Gioventù socialista «dimostra che il nostro futuro non si può assicurare con tasse aggiuntive e onerose, ma con condizioni quadro che rafforzino la piazza economica svizzera». Lo afferma il consigliere nazionale centrista Nicolò Paganini (SG), citato in un comunicato del suo partito.
Il «no» odierno «non significa che gli elettori non vogliano investire nel futuro: vogliono farlo, ma tenendo conto delle realtà economiche e sociali del nostro tempo», afferma il Centro. «Invece di spingere capitali e aziende fuori dalla Svizzera - prosegue il partito -, servono condizioni quadro che favoriscano gli investimenti interni e creino incentivi per affrontare con successo le sfide future».
Il Canton Lucerna, uno degli ultimi senza una legge sulla custodia dei bambini, sosterrà maggiormente l'accoglienza extrafamiliare, ma non unicamente a proprie spese. Oggi gli elettori hanno ampiamente respinto un'iniziativa socialista che chiedeva alle sole autorità cantonali di assumersi questa competenza, preferendole un controprogetto del governo che mira a condividere il compito e il finanziamento tra il Cantone e i Comuni.
Alle urne i lucernesi hanno accolto con il 57,2% dei voti il controprogetto, una nuova legge sull'assistenza all'infanzia. L'iniziativa socialista è stata invece respinta con il 77,5% dei voti. L'affluenza ha raggiunto il 45,2%.
Attualmente, l'assistenza extrafamiliare è di competenza dei Comuni lucernesi, con le famiglie che sostengono la maggior parte dei costi. Il testo del PS voleva obbligare il Cantone a garantire una copertura tale che i genitori non pagassero più del 30% delle spese. L'attuazione della nuova legge dovrebbe costare 44 milioni di franchi - ripartiti tra Cantoni e Comuni - contro i 72 milioni stimati in caso di riuscita dell'iniziativa.
Il Centro, l'UDC, il PLR e il PVL avevano motivato il loro «no» proprio per i costi elevati. Tutti i partiti, tranne l'UDC, sostenevano il controprogetto governativo. Il PS e i Verdi davano invece la preferenza all'iniziativa.
Il no uscito dalle urne è un messaggio chiaro: la popolazione svizzera sostiene l'esercito. Non vuole indebolire l'obbligo militare con uno pseudo servizio civico. È quanto ha comunicato oggi l'UDC, aggiungendo che la cosiddetta «Iniziativa Servizio civico» era l'opposto di quanto prometteva: questo servizio obbligatorio statale avrebbe indebolito il nostro sistema di milizia collaudato ed eroso l'obbligo militare.
L'esercito svizzero garantisce la sicurezza della nostra popolazione e del nostro paese. Per fare questo, ha bisogno di un personale affidabile. La coscrizione è un mandato costituzionale. L'articolo 59 della Costituzione federale è chiaro: «Gli uomini svizzeri sono obbligati al servizio militare. La legge prevede un servizio civile sostitutivo». Questo principio ha reso il nostro paese forte e sicuro. L'Iniziativa Servizio civico voleva indebolire questo mandato chiaro, sottolinea l'UDC nel comunicato.
«Uno schiaffo democratico per i Giovani Socialisti». È il commento dell'UDC alla netta bocciatura uscita dalle urne per l'iniziativa popolare per il futuro. «Chi vuole espropriare persone e imprese distrugge le fondamenta del nostro ordinamento democratico», scrive il partito in un comunicato.
Per i democentristi, solo dove la proprietà è rispettata le aziende investono e nascono posti di lavoro. «Il socialismo, come lo vogliono la GISO e vaste parti del PS, conduce alla povertà e a regimi dittatoriali», afferma l'UDC, citando l'esempio di DDR, Corea del Nord e Venezuela.
L'Iniziativa popolare «Per una Svizzera che si impegna» (Iniziativa Servizio civico) è stata bocciata con l'84,1% di voti. L'Iniziativa «Per una politica climatica sociale finanziata in modo fiscalmente equo» (Iniziativa per il futuro) ha incassato il 78,3% di «no».
Gli aventi diritto di voto di St. Moritz (GR) oggi hanno approvato a larga maggioranza (69,4% di sì) un credito quadro di 114 milioni di franchi per la realizzazione di un centro per gli sport sul ghiaccio.
La partecipazione ha raggiunto il 63,0%. Il denaro servirà più globalmente per lo sviluppo dell'area Islas, che è uno dei progetti comunali più importanti degli ultimi decenni. Secondo i piani, il Comune, oltre al nuovo centro, realizzerà una bonifica di siti contaminati e la valorizzazione dell'area, un parcheggio Park&Ride e un nuovo centro di raccolta dei materiali riciclabili.
Il nuovo sito per gli sport sul ghiaccio offrirà condizioni di allenamento professionali per le associazioni locali di diversi sport, ma anche opportunità per bambini e adolescenti. Pure gli atleti che contano su St. Moritz come centro internazionale di allenamento in altitudine potranno beneficiare della nuova struttura e delle maggiori opportunità di allenamento.
I cittadini friburghesi hanno respinto oggi un'iniziativa della sinistra e dei sindacati che chiedeva l'introduzione di un salario minimo nel Cantone. Il no ha vinto con il 53,54% dei voti, mentre l'affluenza alle urne è stata del 40,6%. Le autorità e gli ambienti economici si erano opposti all'iniziativa.
Il testo mirava a inserire nella legge sull'occupazione e sul mercato del lavoro (LEMT) un salario minimo obbligatorio di 23 franchi l'ora, pari a 4000 franchi al mese.
Ma il messaggio di sinistra e sindacati non è riuscito a raccogliere la maggioranza dei suffragi, nonostante un netto sì nella città di Friburgo, capoluogo cantonale, che ha accettato il testo con il 63% dei voti, così come Villars-sur-Glâne, terzo comune del cantone per popolazione, con il 55,1%. Al contrario, la seconda città del cantone, Bulle, ha respinto l'iniziativa per un soffio, con il 50,4% dei voti.
Esecutivo soddisfatto
L'opposizione è stata più marcata nella parte germanofona del cantone, con un no al 63,2% nel distretto della Sense. Altrove, il distretto della Sarine ha votato sì al 53,4%, mentre quello della Veveyse ha approvato il progetto col 50,3%. Dal canto suo, la Gruyère ha respinto l'iniziativa con il 55,3% e il distretto bilingue di See/Lac l'ha bocciata a sua volta con il 62,5%.
Il Consiglio di Stato, per bocca del responsabile dell'economia Olivier Curty, ha accolto con favore la decisione del popolo friburghese, pur dichiarando di voler rimanere "sensibile" alla questione dei bassi salari nel cantone. "Continueremo a investire nella formazione professionale e nel partenariato sociale", ha promesso Curty.
Quest'ultimo si è impegnato a perseguire "l'obiettivo dei promotori dell'iniziativa", ricordando che il numero di lavoratori con un salario inferiore a 4000 franchi è diminuito tra la fine del 2022 e la fine del 2024, secondo l'Ufficio federale di statistica (UST), passando da 6500 a 4500 persone. Curty intende inoltre rilanciare le trattative nel settore del commercio al dettaglio.
Se il testo fosse stato approvato, Friburgo sarebbe diventato il sesto cantone a introdurre un salario minimo dopo Neuchâtel, Giura, Ginevra, Ticino e Basilea Città. Presentata nel novembre 2023, l'iniziativa friburghese aveva raccolto 7040 firme valide (ne erano richieste 6000).
Alleanza sicurezza svizzera è convinta che la popolazione abbia preso la decisione giusta nel respingere l'Iniziativa Servizio civico. Con questa bocciatura - indica in un comunicato - gli svizzeri hanno detto "no" a un servizio generico a spese dei contribuenti. L'obbligo di servire deve essere «limitato alla nostra sicurezza», ha sottolineato
Sebbene l'intento fosse positivo, l'iniziativa avrebbe fallito nel suo obiettivo di rafforzare la sicurezza della Svizzera. Alcuni pilastri fondamentali della nostra società, della nostra sicurezza e della nostra economia sarebbero stati indeboliti, ha indicato.
L'ultima parola sul Servizio civico non è ancora detta, ne è convinto il PVL secondo il quale l'accettazione della iniziativa avrebbe garantito i numeri necessari per l'esercito e la protezione civile, facendo al contempo un passo verso una maggiore uguaglianza.
«I tempi sono diventati più incerti. Se il rifiuto di un obbligo di servizio per tutti i cittadini sarà la risposta giusta a lungo termine, lo dirà il tempo. Sono convinto che sul tema del servizio civico l'ultima parola non sia ancora stata pronunciata», ha sottolineato il consigliere nazionale Beat Flach, citato in un comunicato.
I Giovani Liberali Radicali esultano, rivendicando la «vasta campagna da loro condotta in prima linea» contro «l'iniziativa espropriatrice» della Gioventù Socialista (Iniziativa per il futuro). «Tuttavia – aggiungono –, gli sgravi previsti per il ceto medio nelle prossime votazioni sono minacciati dall'atteggiamento del Centro e dell'UDC».
I Giovani PLR puntano il dito contro la sinistra: «L'Iniziativa per il futuro non è che l'ultimo esempio dei progetti distruttivi portati avanti dalla Gioventù Socialista. Ma il vero scandalo risiede altrove: questi testi radicali trovano ormai un sostegno crescente presso il PS e i Verdi. Appoggiando quest'ultima iniziativa, hanno avallato un progetto che minacciava migliaia di posti di lavoro e la prosperità del Paese. Una posizione indegna dei Verdi, ma ancor più del PS in quanto partito di governo». Jonas Lüthy, presidente dei Giovani Liberali Radicali Svizzeri, lancia anche la provocazione: «Se i compagni persistono nel flirtare con la loro sezione giovanile e il compagno Marx sostenendo progetti così estremi, dovrebbero seriamente pensare di soddisfare la richiesta della GISO e lasciare il Consiglio federale. Nello spirito della concordanza, i vertici del PS farebbero meglio a chiedersi come assumersi nuovamente le proprie responsabilità di partito di governo.»
Ma ne hanno anche per UDC e Centro, che «respingendo l'iniziativa sull'imposizione individuale, si oppongono, con pretesti fallaci, a un taglio delle imposte per quasi la metà dei contribuenti». Jonas Lüthy conclude: «Mentre gli altri partiti borghesi sono incapaci di condurre una politica coerente a favore del ceto medio, si può contare sui Giovani Liberali Radicali per mantenere la rotta.»
Gli stranieri residenti nel Canton Vaud non potranno votare a livello cantonale. L'iniziativa che voleva attribuire loro questo diritto è stata nettamente respinta oggi alle urne.
Promossa dal movimento civico Ag!ssons e sostenuta dalla sinistra e da varie ONG, l'iniziativa è stata bocciata dal 63,6% dei votanti.
Il testo chiedeva che gli stranieri, come già avviene dal 2003 a livello comunale, potessero partecipare alle votazioni cantonali a determinate condizioni (residenza da almeno tre anni nel cantone e da almeno dieci in Svizzera).
Non è la prima volta che il popolo vodese si esprime per lo status quo, avendo già respinto un'iniziativa simile nel 2011, bocciata all'epoca con quasi il 70% dei voti.
Sebbene la partecipazione degli stranieri alle votazioni comunali sia possibile in diversi cantoni, tra cui Vaud dal 2003, è rara nelle votazioni cantonali. Solo Neuchâtel e il Giura la autorizzano.
Il risultato odierno rappresenta una vittoria per il PLR e l'UDC che insieme alla Ligue vaudoise, un movimento che si batte per il rafforzamento dell'identità vodese, avevano combattuto questa iniziativa. A loro avviso, il diritto di voto cantonale deve rimanere indissociabile dalla cittadinanza svizzera. Anche il Consiglio di Stato proponeva di respingere l'iniziativa, preferendole la naturalizzazione.
Pure il Canton Appenzello Esterno ha respinto oggi un testo volto a introdurre il diritto di voto per gli stranieri a livello cantonale.
Vodesi all'estero potranno eleggere «senatori»
Oggi il corpo elettorale vodese si è espresso anche su altri due temi meno controversi. Con il 63,9% di sì ha accolto una modifica costituzionale che consente ai cittadini vodesi residenti all'estero di partecipare alle elezioni per il Consiglio degli Stati, come già avviene per il Nazionale.
Sono potenzialmente interessati da questa modifica circa 25'000 persone. Potranno votare per i candidati alla Camera dei Cantoni, ma anche essere eletti. In caso di elezione, tuttavia, dovranno tornare a domiciliarsi nel cantone. Vaud diventa il 14esimo cantone ad autorizzare i propri cittadini residenti all'estero a partecipare alle elezioni del Consiglio degli Stati.
Infine, con oltre il 71% dei voti, oggi i cittadini vodesi hanno respinto una proposta di modifica della Costituzione, con la quale si intendeva concedere automaticamente il diritto di voto alle persone sotto curatela generale per incapacità permanente di discernimento.
Questo cambiamento avrebbe riguardato circa 1400 persone nel cantone, per lo più affette da disturbi psichici ed escluse dal corpo elettorale.
L'affluenza alle urne per i tre oggetti è stata del 42,4%.
L'Iniziativa Servizio civico avrebbe rafforzato la sicurezza nazionale e la coesione sociale e alleviato i problemi di risorse nell'esercito e nella protezione civile: così il Partito Evangelico Svizzero, che si dice deluso, commenta in un comunicato i risultati usciti dalle urne. Con il no odierno, queste sfide persistono, aggiunge.
Il PEV mette in guardia dalla tentazione di risolvere i problemi esistenti a spese del servizio civile. Il referendum contro la legge sul servizio civile è ora essenziale per proteggere questo servizio collaudato e prezioso, viene sottolineato.
In Appenzello Esterno gli stranieri continueranno a non godere del diritto di votare ed eleggere a livello cantonale. Il corpo elettorale ha adottato oggi con il 77,8% di suffragi una nuova costituzione cantonale che non contempla questa novità.
La partecipazione ha raggiunto il 50,2%. Agli aventi diritto di voto erano sottoposte due varianti pressoché identiche della nuova legge fondamentale. L'unica differenza era appunto rappresentata dal controverso nuovo diritto per stranieri residenti in Svizzera ininterrottamente da almeno dieci anni, che è stato bocciato dal 72,8% dei votanti.
Appenzello Esterno sarebbe diventato il primo Cantone della Svizzera tedesca a consentire agli stranieri di votare ed eleggere a livello cantonale. La revisione, avversata soltanto dall'UDC, non avrebbe introdotto il diritto di essere eletti. Nella Confederazione il diritto di voto è concesso, dopo due lustri di domicilio, agli stranieri a Neuchâtel e nel Giura. Oggi i cittadini vodesi hanno respinto un'iniziativa popolare volta a introdurre tale diritto con una quota di no del 64,8%. Alcuni Comuni di Appenzello Esterno riconoscono già il diritto di voto agli stranieri al loro livello.
La Costituzione riveduta prevede il referendum finanziario facoltativo; un ufficio del difensore civico, che fungerà da centro di consulenza per i privati in caso di conflitti con le autorità; e un articolo sul whistleblowing che permetterà di proteggere da eventuali ritorsioni i dipendenti del Cantone che segnalano irregolarità nell'amministrazione. Inoltre, la Costituzione sancisce la protezione del clima. Per le elezioni del Gran Consiglio, rimarrà in vigore il sistema misto con proporzionale e maggioritario.
La legge fondamentale in vigore, del 1995, prevede che il Gran Consiglio stabilisca ogni 20 anni se una revisione totale sia necessaria. Il legislativo ha ritenuto che fosse il caso e il 4 marzo 2018 gli aventi diritto di voto gli hanno dato ragione esprimendosi a favore di una revisione totale della Costituzione cantonale col 72,5% dei consensi.
Secondo parlamento e governo, dal 1995 si sono verificati cambiamenti sociali, politici ed economici fondamentali che dovrebbero trovare riscontro nella nuova legge fondamentale.
I lavori e le discussioni sulla revisione completa della Costituzione sono durati anni. Particolarmente controversa è stata proprio la questione dell'estensione del diritto di voto ai cittadini stranieri.
Lo scorso 25 agosto il Gran Consiglio, con 64 voti contro uno senza astensioni, ha accolto il nuovo testo e deciso di sottoporlo al popolo nelle due varianti. La nuova Costituzione entrerà presumibilmente in vigore all'inizio del 2027.