Svizzera
Una tassa per i ciclisti? Spunta l’idea
Immagine CdT
Immagine CdT
Redazione
3 anni fa
Secondo una mozione di Giezendanner le biciclette dovrebbero essere munite di vignetta del valore di 20 franchi per contribuire alle spese di ampliamento della rete di piste ciclabili

Andare in bicicletta non deve più essere gratuito: i ciclisti in futuro dovrebbero pagare una sorta di vignetta, pari a 20 franchi all’anno, per contribuire alle spese di ampliamento della rete di piste ciclabili. È quanto chiede una mozione del consigliere nazionale Benjamin Giezendanner (UDC/AG).

44 parlamentari d’accordo
La proposta è stato firmata da 44 parlamentari, fra cui il ticinese Fabio Regazzi (Centro), scrive oggi il domenicale svizzero-tedesco SonntagsZeitung. Stando alla mozione, una tassa di 20 franchi all’anno è appropriata e giustificata in seguito al futuro ampliamento della rete di piste ciclabili - appena deciso dal parlamento - che secondo Giezendanner costerà circa due miliardi di franchi. Attualmente non è ancora noto quanto peserà sulle finanze pubbliche questa espansione delle cosiddette ciclovie.

“Trattati come gli automobilisti”
“In futuro, i ciclisti dovrebbero essere trattati allo stesso modo degli automobilisti, dei motociclisti e dei passeggeri dei treni”, sostiene il consigliere nazionale argoviese, ideatore dell’atto parlamentare. Secondo quest’ultimo, chi ottiene diritti supplementari - come i ciclisti - con la nuova legge sulle piste ciclabili, deve anche assumersi obblighi supplementari, e questo vale anche in termini finanziari. Le entrate nelle casse dello Stato, con la misura proposta dal democentrista, dovrebbero superare i 100 milioni di franchi all’anno.

“Estremamenti contrari”
Immediata la risposta delle associazioni a difesa dei ciclisti, che citati dal domenicale si dichiarano estremamente contrari a tale idea. “Non sono solo i ciclisti a beneficiare dell’ampliamento delle piste ciclabili, ma tutti. Perché se il traffico motorizzato e il traffico di biciclette sono separati, ciò porta anche maggior sicurezza per i conducenti di auto e camion”, replica il consigliere nazionale Matthias Aebischer (PS/BE), presidente di Pro Velo Svizzera, secondo cui le corsie ciclabili separate rendono anche il traffico più scorrevole.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata