
Una settimana di vacanza in più per gli apprendisti (da cinque a sei) potrebbe condizionare negativamente la propensione delle aziende ad assumere tirocinanti a causa dei costi supplementari. È quanto risponde il Consiglio federale alla mozione di Flavia Wasserfallen (PS/BE e ad altri interventi simili) che raccomanda al plenum di respingere. Nel suo intervento, la consigliera agli Stati bernese giustifica un aumento delle ferie con la percentuale decrescente di giovani che sceglie il tirocinio, uno strumento che contribuisce a tenere bassa la disoccupazione giovanile tra l'altro. Mentre nei licei e nelle scuole medie specializzate i giovani possono contare su 13 settimane di vacanze all'anno, i tirocinanti ne hanno soltanto cinque. A ciò si aggiunge l'incremento dei disagi psichici durante il tirocinio. Per Wasserfallen, grazie agli apprendisti, le aziende formatrici riescono a incrementare la produttività, con un guadagno netto medio di circa 3 mila franchi all'anno per ogni contratto stipulato. La proposta di un'ulteriore settimana di ferie per anno di tirocinio è finanziariamente sostenibile, a suo parere.
La risposta del Governo
Nella sua risposta, il Governo ricorda che le aziende possono già oggi concedere agli apprendisti più delle cinque settimane di ferie previste dalla legge e molte di loro sfruttano questa flessibilità. Si tratta di un'opportunità per distinguersi dalla concorrenza ed essere più interessanti agli occhi dei futuri apprendisti. Nei settori dell'edilizia, della costruzione di ponteggi e di binari, della carpenteria e dell'isolamento termico i giovani fino ai 20 anni compiuti hanno già diritto a 30 giorni di ferie all'anno. Quanto al benessere dei giovani, ciò non dipende soltanto dal numero di giorni di ferie, ma anche da un'atmosfera basata sul rispetto, un'assistenza scrupolosa da parte dei formatori e dalla disponibilità di tempo sufficiente per lo studio e la preparazione agli esami, sostiene l'esecutivo. Non bisogna poi dimenticare il fattore costi. L'impegno delle aziende nella formazione professionale, sottolinea il Consiglio federale, è volontario: per le ditte una settimana di vacanza supplementare comporta una perdita di produttività. Le assenze degli apprendisti possono infatti ripercuotersi negativamente sul rapporto costi-benefici, condizionando la disponibilità delle aziende e di conseguenza anche l'offerta di posti di tirocinio.
