Svizzera
Ulteriore passo avanti verso “emissioni zero”
Immagine Shutterstock
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Ginevra Benzi
3 anni fa
Il Consiglio federale ha approvato oggi un rapporto che illustra le misure e le condizioni quadro per potenziare le tecnologie CCS e NET fino al 2050

Per raggiungere l’obiettivo di emissioni nette pari a zero entro il 2050, per la Svizzera l’impiego di tecnologie per la cattura e il sequestro di CO2 (CCS) e a emissioni negative (NET) è imprescindibile. Lo riferisce il Consiglio federale, precisando che attualmente queste tecnologie sono disponibili solo in parte. Proprio oggi il Consiglio federale ha quindi approvato un rapporto che illustra le misure e le condizioni quadro per potenziare nella misura necessaria le tecnologie CCS e NET fino al 2050.

CCS e NET
Nel 2019 il Consiglio federale aveva deciso per un azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2050. La sua strategia climatica a lungo termine mostra che in quell’anno rimarranno emissioni di gas serra che saranno difficilmente evitabile, specialmente nell’industria, nella valorizzazione dei rifiuti e nell’agricoltura. Al fine di poterle gestire tutte quante, occorrono delle tecnologie in grado di catturare e sequestrare il CO2 dagli impianti (CCS) o di sottrarlo permanentemente dall’atmosfera (NET). Come detto, questi due tipi di tecnologie sono già be noti, ma ancora poco disponibili. Al fine di raggiungere l’obiettivo prefissato per il 2050, nei prossimi 30 anni è fondamentale sin da ora migliorare le opportune condizioni quadro. Nella sua seduta odierna, il Consiglio federale ha approvato un rapporto che illustra come le tecnologie CCS e NET possono progressivamente contribuire al raggiungimento dell’obiettivo delle emissioni nette pari a zero.

Potenziamento in due fasi
Nel rapporto viene spiegato che il potenziamento di queste due tecnologie avverrà in due fasi: una “fase pionieristica” fino al 2030 e una di “potenziamento graduale mirato” fino al 2050. Durante queste due fasi, fino al 2050 nell’industria dovranno venire impiegate strutture CCS, in special modo negli impianti di valorizzazione dei rifiuti e nei cementifici. Per quanto riguarda il trasporto e il sequestro di CO2, in Svizzera è necessaria una nuova infrastruttura; inoltre è necessario investire in tecnologie NET, specialmente nel quadro degli accordi bilaterali sulla protezione climatica con i Paesi partner. Nella fase pionieristica saranno le vigenti condizioni quadro giuridiche, mentre per la seconda fase – prevista dal 2030 – sono invece necessari importanti cambi di rotta, soprattutto per lo sviluppo di un’infrastruttura di ampia portata per il trasporto e sequestro del CO2.

Opportunità per la ricerca
Il potenziamento di queste due tecnologie è necessario sì dal punto di vista della politica climatica, ma anche per la ricerca e per la piazza economica svizzeri, che trovano l’opportunità di consolidare il loro ruolo pionieristico. Al fine di garantire la sicurezza degli investimenti, devono venir stabiliti dei concreti obiettivi di potenziamento, dei criteri di qualità e condizioni quadro favorevoli per l’economia privata. Al contempo, vanno anche promosse in modo mirato le innovazioni.

Finanziamento
Per quanto possibile, il potenziamento delle tecnologie CCS e NET sarà finanziato in base al principio di causalità. Entro la fine del 2024, il CF esaminerà le proposte concrete e farà chiarezza sui ruoli della Confederazione, dei Cantoni e dell’economia privata.

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