Svizzera
Ufficializzata la prescrizione d'eroina
Redazione
16 anni fa
Dal 1° gennaio 2010 la prescrizione sarà iscritta nella legge sugli stupefacenti

Quale primo Paese al mondo, la Svizzera ha introdotto quindici anni fa la prescrizione medica di eroina per i tossicodipendenti. Nella pratica il metodo è rodato, anche se finora aveva conservato carattere di transitorietà, condizione questa che terminerà con l'inizio del nuovo anno. Dal primo di gennaio 2010, infatti, entrerà in vigore la revisione della legge sugli stupefacenti, che ufficializza tale sistema. La revisione di questa normativa è stata approvata nel novembre del 2008 in votazione popolare. Essa istituisce la base legale per la cosiddetta politica dei quattro pilastri: prevenzione, terapia, riduzione dei danni, repressione. Ribadisce inoltre la possibilità, già in vigore dal 1994, di distribuire eroina sotto controllo medico a persone da lungo tempo dipendenti e refrattarie ad altre terapie. Oggi esistono 23 centri di prescrizione di eroina in Svizzera. I più grandi si trovano a Berna, Zurigo e Basilea. In Ticino non ce ne sono, mentre nella Svizzera centrale vi sono poche strutture simili. Le casse malattia prendono a carico i servizi medici, ma non quelli sociali, in genere finanziati dai cantoni. «All'inizio regnava un forte scetticismo», ricorda Adrian Kormann, medico responsabile presso il policlinico zurighese Zok12, incaricato del trattamento con eroina e metadone. Dal 1994, l'accettazione di questa terapia è andata crescendo, in particolare nelle regioni fortemente confrontate con il problema della droga, come Zurigo, Basilea e Berna. A Berna, quando nel 1998 il centro specializzato «Koda» ha traslocato in un altro quartiere, «la resistenza da parte dei vicini era molto forte», spiega la sua direttrice Barbara Mühlheim. «Abbiamo dovuto presentarci ben due volte davanti al Tribunale amministrativo per sapere se potevamo restare. Con il tempo però la gente si è resa conto che non portavamo con noi la scena della droga ed ora i vecchi oppositori sono diventati nostri amici». Inizialmente si trattava di una misura d'urgenza per ridurre la mortalità degli eroinomani, evitare che contrassero l'AIDS, si prostituissero o rubassero per procurarsi la dose. Con gli anni, i medici si sono resi conto che i tossicodipendenti soffrivano di altre malattie fisiche e psichiche. Così, i 23 centri specializzati hanno esteso le loro mansioni. La proporzione di sieropositivi e malati di epatite è nettamente calata, annota Otto Schmid, direttore del centro basilese Janus. Criminalità e prostituzione sono scese dell'80%. La reintegrazione nella società dei tossicodipendenti resta tuttavia difficile, concludono gli specialisti. ATS

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