Previdenza
UBS vuole una riduzione del tasso di conversione del 2° pilastro
©Chiara Zocchetti
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Keystone-ats
3 anni fa
La prima banca svizzera auspica una riduzione del tasso di conversione obbligatorio dal 6,8% ad almeno il 6%.

UBS auspica una riduzione dell'aliquota di conversione per la previdenza professionale obbligatoria (LPP), in un contesto di periodi di contribuzione più lunghi. La posizione della principale banca svizzera arriva mentre il Consiglio degli Stati oggi discute la riforma del cosiddetto secondo pilastro pensionistico.

Dal 6,8% al 6%

La banca col logo dalle tre chiavi prende posizione per "abbassare il tasso di conversione obbligatorio al 6% (almeno)", contro l'attuale 6,8%, in seguito a uno studio della stessa UBS effettuato in collaborazione con la società specializzata c-alm, pubblicato oggi.

"Meglio assicurare le persone con bassi redditi"

Una modifica del regime di risparmio è necessaria "per preservare l'obiettivo costituzionale e meglio assicurare le persone con bassi redditi", si legge nel documento. Questo perché a condizioni invariate un tasso di conversione più basso conduce a una rendita inferiore. La grande banca sottolinea che un periodo di contribuzione più lungo o versamenti più elevati permettono di accumulare averi di vecchiaia maggiori, equivalenti a rendite superiori. UBS propone ad esempio un tasso di contribuzione del 9% fra i 20 e i 44 anni, e del 14% fra i 45 e i 65. Per fare in modo "di meglio assicurare i salari più deboli in maniera mirata", UBS vorrebbe ridurre anche la soglia d'entrata, portandola ad esempio a 17'000 franchi, o di adattarla al grado di attività.

L'esame della Camera alta

Da fine novembre gli Stati hanno preso in mano il dossier della riforma LPP, che prevede un abbassamento del tasso di conversione e modelli di compensazione.