
Le speranze di norme non troppo rigide sul capitale proprio mettono le ali in borsa a UBS, mai così tonica dai tempi della crisi finanziaria: sul mercato di Zurigo l'azione della grande banca ha superato stamani i 35 franchi, livelli che non si vedevano del 2008. Il titolo ha toccato un massimo a 35,17 franchi, per poi attestarsi a circa 34,90 franchi, con una progressione che tocca il 4% rispetto a ieri, nell'ambito di un mercato peraltro generalmente favorevole (SMI +0,5%).
Guadagnato il 23% in 5 anni
Dall'inizio dell'anno l'azione UBS ha guadagnato il 23% e sull'arco di cinque anni la performance è del +181%. Quello della banca guidata da Sergio Ermotti è peraltro un titolo per investitori con i nervi d'acciaio: nel 2007, prima della crisi finanziaria, aveva raggiunto il massimo assoluto di oltre 75 franchi, prima di crollare a 8 franchi nel 2009, quando la società era stata salvata dal tracollo grazie all'intervento della Confederazione. Il corso si era poi ripreso per precipitare nuovamente a 7 franchi nel momento più buio della pandemia, nel marzo 2020. Gli anni successivi erano stati di crescita. Nel 2023 il minimo dell'anno, a 14 franchi, era stato toccato il 20 marzo, il giorno dopo l'annuncio (domenicale, viste le pressioni provenienti dall'estero) dell'acquisizione di Credit Suisse, grazie ancora una volta ad ampissime garanzie statali. Poi era partita una nuova fase di recupero. Ma anche quest'anno non sono mancate le palpitazioni: se in gennaio il corso superava i 32 franchi, dopo lo shock dei dazi annunciati in aprile dal presidente americano Donald Trump il valore era precipitato a un minimo di 20,66 franchi. Da allora però le prospettive sono cambiate parecchio.
