Economia
UBS, utile netto in lieve calo nel primo trimestre
©Gabriele Putzu
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Keystone-ats
7 ore fa
I ricavi sono scesi dell'1% a 12,56 miliardi di dollari e sono diminuiti anche su base rettificata a 11,9 miliardi. I ricavi rettificati delle attività principali sono invece aumentati del 6%.

La redditività di UBS si è ridotta leggermente nel primo trimestre dell'anno. Da gennaio a fine marzo, il colosso bancario elvetico ha registrato un utile netto di 1,69 miliardi di dollari (1,40 miliardi di franchi al cambio attuale), rispetto agli 1,75 miliardi di dollari di dodici mesi prima. Lo ha indicato oggi l'istituto in un comunicato. L'utile prima delle imposte si è ridotto del 10% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 2,1 miliardi di dollari. In termini corretti, l'utile ante imposte delle attività principali è però aumentato del 15%. Il rendimento del capitale proprio CET è stato del 9,6% e dell'11,3% in termini corretti.

Il capitolo integrazione di Credit Suisse

I ricavi sono scesi dell'1% a 12,56 miliardi di dollari e sono diminuiti anche su base rettificata a 11,9 miliardi. I ricavi rettificati delle attività principali sono aumentati del 6%. Gli afflussi netti di capitali sono stati pari a 32 miliardi di dollari nella gestione patrimoniale globale. Nell'integrazione delle attività di Credit Suisse, i risparmi lordi supplementari ammontano a 900 milioni di dollari, portando il totale a 8,4 miliardi, ovvero il 65% dei 13 miliardi previsti. La performance ha superato le aspettative degli analisti. Interpellati dall'agenzia di stampa economico finanziaria AWP, gli esperti si aspettavano in media un utile netto di 1,30 miliardi di dollari, un fatturato rettificato di 11,38 miliardi e un utile prima delle imposte di 1,75 miliardi.

L'incertezza legata ai dazi

UBS è cauta nelle sue previsioni: "Le prime settimane di aprile sono state caratterizzate da rapidi e significativi cambiamenti nelle tariffe doganali a livello planetario, da un aumento del rischio di escalation e da un'incertezza economica globale molto più elevata, che ha portato a una significativa volatilità del mercato". Data la molteplicità degli scenari possibili, gli sviluppi economici sono "estremamente incerti", si legge nella nota. L'aumento dei dazi rappresenta un rischio significativo per la crescita e l'inflazione e i mercati continueranno a reagire in modo "estremamente sensibile" a qualsiasi nuovo sviluppo, il che dovrebbe portare a ulteriori fasi di elevata volatilità.

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