Svizzera
UBS trova accordo in vicenda manipolazione cambi
Redazione
11 anni fa

UBS ha trovato un accordo con le autorità di vigilanza di Stati Uniti, Gran Bretagna e Svizzera nella vicenda della manipolazioni dei tassi di cambio. La grande banca ha annunciato stamane che verserà in tutto circa 774 milioni di franchi in multe e restituzioni di utili. Negli Stati Uniti UBS verserà 290 milioni di dollari (281 milioni di franchi) all'agenzia federale indipendente di regolazione dei prodotti derivati Commodity Futures Trading Commission (CFTC). A questa somma si aggiungono 234 milioni di sterline (359 milioni di franchi) da pagare all'autorità britannica di vigilanza sui mercati Financial Conduct Authority (FCA). In Svizzera l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) ha ordinato la confisca di utili per 134 milioni di franchi. La FINMA ha nel contempo chiuso il procedimento avviato contro la banca, indica ancora UBS in un comunicato. Queste intese costituiscono "un passo importante" verso la conclusione della vicenda per UBS, rileva il presidente della direzione Sergio Ermotti citato nella nota. "Continuiamo a cooperare nelle inchieste in corso", aggiunge il manager ticinese. UBS ha messo a bilancio accantonamenti per questi oneri nel terzo trimestre 2014. Oltre a UBS anche altre banche hanno trovato un accordo con le autorità americane e britanniche per la vicenda della manipolazione dei cambi. Alla CFTC dovranno essere pagati in tutto 1,4 miliardi di dollari, alla FCA 1,1 miliardi di sterline, ossia circa 1,7 miliardi di franchi. Le multe colpiscono, oltre a UBS, anche Royal Bank of Scotland (RBS), HSBC, JP Morgan e Citigroup. FINMA rileva manipolazioni commercio valute L'Autorità di vigilanza dei mercati finanziari FINMA ha confermato di aver concluso il procedimento avviato contro UBS concernente il commercio di valute operato dalla banca in Svizzera e di aver ordinato la confisca di 134 milioni di franchi. La FINMA aggiunge inoltre in un comunicato che avvia "procedimenti di enforcement" nei confronti di 11 persone coinvolte. La FINMA ha infatti constatato che, "a più riprese e per un periodo di tempo prolungato, i collaboratori della sede di Zurigo/Opfikon hanno cercato di manipolare i valori di riferimento delle valute". Inoltre, i dipendenti hanno agito "contro l'interesse dei loro clienti". La gestione dei rischi, i controlli e la "compliance" nel commercio di valute si sono rivelati "insufficienti". A causa della condotta dei suoi dipendenti e in ragione dell'inosservanza delle prescrizioni in materia di organizzazione, "UBS ha gravemente violato la garanzia di un'attività irreprensibile", scrive l'autorità di vigilanza. La FINMA rammenta nella sua nota che nell'ottobre 2013 aveva avviato un "procedimento di enforcement" nei confronti di UBS in quanto sussisteva il sospetto di comportamenti considerati come abusi di mercato nel commercio di valute. L'incaricato dell'inchiesta di cui la FINMA si è avvalsa ha esaminato "scrupolosamente" la condotta sul mercato della divisione di UBS Investment Bank di Zurigo, i processi interni di gestione e l'organizzazione di controllo interna. La FINMA ha inoltre avviato accertamenti nei confronti di altre tre banche svizzere per quanto riguarda comportamenti illeciti nel commercio di valute. Le lacune in parte constatate "possono essere rimosse mediante provvedimenti nel quadro dell'attività di vigilanza senza ricorrere a un procedimento di enforcement", giudica l'autorità di vigilanza, aggiungendo che le sue indagini in Svizzera "sono pertanto da considerarsi concluse".

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