Svizzera
UBS e Credit Suisse rivedono il piano dei dividendi
UBS e Credit Suisse rivedono il piano dei dividendi
UBS e Credit Suisse rivedono il piano dei dividendi
Redazione
5 anni fa
Non rinunciano ma adottano una soluzione alternativa: divideranno l'importo destinato agli azionisti in due tranche

Invece di rinunciare o di ridurre il dividendo, UBS e Credit Suisse hanno adottato una soluzione alternativa. Messe sotto la pressione dall'autorità di controllo delle finanze nel contesto della crisi del coronavirus, le due grandi banche svizzere hanno deciso di dividere l'importo destinato agli azionisti in due tranche.

In due trancheUBS pagherà ancora 0,73 dollari per azione per il 2019, metà come dividendo ordinario il 7 maggio e metà come compensazione straordinaria il 19 novembre. L'Assemblea degli azionisti del 29 aprile dovrà ancora deliberare in merito. La principale banca elvetica ha deciso di soddisfare le richieste dell'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma), indica stamane in una nota. Situazione analoga per Credit Suisse, che manterrà il suo dividendo di 0.2776 franchi per azione, ma che procederà al versamento in due tranche. Il primo pagamento di 0.1388 franchi per azione sarà effettuato l'11 maggio. L'altra metà sarà pagata nell'autunno 2020, indica il gruppo in una nota. L'assemblea generale degli azionisti avrà l'ultima parola il 30 aprile.

Richiesta della FinmaLa Finma - in un comunicato - ha reagito accogliendo con favore la "logica" decisione delle maggiori banche svizzere di rinviare la metà della distribuzione dei dividendi "nonostante la loro solidità finanziaria". "La Finma vede questa misura precauzionale delle due istituzioni come un modo per soddisfare responsabilmente le aspettative degli azionisti e le grandi incertezze legate alla crisi del VIDOC-19", indica l'autorità di controllo delle finanze. A fine marzo la Finma aveva annunciato misure volte a facilitare la circolazione della liquidità nell'economia svizzera nel contesto di una pandemia globale. Le banche possono così beneficiare di una riduzione dei requisiti patrimoniali. Tuttavia, tali agevolazioni saranno ridotte in proporzione al dividendo pagato, al fine di scoraggiare gli istituti dall'effettuare tali pagamenti.

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