Svizzera
"Tutto quello che volevo era una famiglia"
Redazione
14 anni fa
Ecco le due lettere del padre tradotte in italiano. La polizia pensa che le gemelline siano state seppellite in Corsica

"Tutto quello che volevo era una famiglia. Perderti è stato bruttissimo. Ma perdere anche le mie due figlie è stato davvero troppo".  Il Blick pubblica oggi le due lettere spedite dal padre, Matthias Schepp, alla madre. Ve le proponiamo per intero, tradotta dal tedesco.La lettera del 3 febbraio da Cerignola"Amore mio, volevo morire con loro, ma è andata diversamente. Sarò l'ultimo a morire. Le bambine dormono in pace e non hanno sofferto. Riposano in un luogo conosciuto. Tu non le vedrai mai più. Spero che non ti toglierai la vita". La lettera del 31 gennaio da Marsiglia "Senza affidamento congiunto non posso andare avanti!! Sono completamente pazzo, malato, distrutto! Aiuto!! Non ne posso più. Non posso più andare avanti così! Invece di una discussione ragionevole ho ricevuto solo una lettera di questo avvocato di merda. Tutti volevano aiutarmi, solo tu non volevi. La mia donna! Non hai mai avuto tempo per parlarne. Venire fino a Neuchatel per te era uno sforzo troppo grande. E per questo io sono impazzito!Ora non voglio più aiuto, è troppo tardi. Io ti ho sempre amata!!!!!! Tutto quello che volevo era una famiglia! Perderti è stato bruttissimo. Ma perdere anche le mie due figlie è stato davvero troppo. Certo, ora sto malissimo. Ma so bene perché...Ciao per sempre! Io non ne posso più! Mi spiace tantissimo, ma ormai non si può più cambiare nulla. Matthias". Polizia in cerca di testimoniIntanto riprende stamani il lavoro degli investigatori francesi e svizzeri che cercano ormai da 14 giorni Alessia e Livia, le due gemelle vodesi scomparse in Corsica. Secondo quanto appreso, il sopralluogo in elicottero con la madre delle gemelle, Irina Lucidi, effettuato ieri sopra alcune zone della Corsica non ha portato particolari risultati, quindi gli investigatori hanno rinnovato stamani su alcune televisioni l'appello a chiamare un numero verde per fornire una qualsiasi informazione o testimonianza. Il mistero della donna bionda Una donna alta 1metro e 70, bionda, con un cappotto nero. Potrebbe essere lei la chiave di accesso al mistero della scomparsa di Alessia e Livia, 6 anni, le gemelline sparite nel nulla il 31 gennaio scorso. La polizia che non ha dato credito immediato ai testimoni che parlavano di questa donna sta ora cercando di sovrapporre le testimonianze. E molte combaciano. Anche se questa donna ha avuto la capacità di apparire e scomparire nelle diverse tappe del folle viaggio di Mathias Schepp. Il primo a parlare della donna bionda è il giostraio di Place de Gaulle, la piazza di Marsiglia dove affaccia l'agenzia di viaggio che ha venduto a Schepp i tre biglietti per iniziare un viaggio disperato. Quello che lo ha portato con le due bambine a Propriano, in Corsica. Il giostraio dice che accanto a Schepp che guardava le bambine sulla giostra c'era una donna bionda. Poi la signora scompare e riappare a Propriano. Olga Orneck afferma che la donna bionda era accanto a Schepp alle 9.30 del mattino del primo febbraio. Insieme passeggiavano sul lungo mare di Propriano, dietro alle bambine che mangiavano croissant. Nella tappa seguente, quella di Pianottoli, la donna bionda non c'é. Ma Jean Luis, residente in un piccolo paese vicino a Macinaggio, dice che la donna bionda era assieme a Schepp dietro alla Audi di lui, davanti al bagagliaio aperto, dice che erano nervosi e si guardavano intorno. Poi sono partiti e la donna è scomparsa così come sono scomparse le bambine. Non è escluso che la donna bionda abbia intrecciato la sua sorte a quella di Alessia e Livia. La polizia si aspetta però di trovare le due gemelline sotterrate da qualche parte in Corsica.

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