Svizzera
Trattato mondiale sulla plastica, Rösti: "Chiudere i negoziati senza risultati è inaccettabile"
Ats
2 ore fa
Secondo il consigliere federale, la cosa più importante è convincere gli Stati critici almeno a "non frenare" uno sforzo contro l'inquinamento da plastica. I Paesi petroliferi hanno finora bloccato ogni passo avanti sull'aspetto della produzione.

Il consigliere federale Albert Rösti ritiene che chiudere senza risultati i negoziati finali in corso fino ad oggi a Ginevra per il raggiungimento di un trattato globale sulla plastica sarebbe "grave" e "inaccettabile". A metà giornata afferma di "avere più speranza" che alla vigilia e che si aspetta un nuovo testo nel pomeriggio. "Alla fine sono i grandi Paesi, i grandi produttori ad essere decisivi", ha ammesso il capo del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC), il quale ha moltiplicato gli incontri dal suo arrivo nella città sul Lemano ieri sera: ne ha avuti diverse decine. Rösti ha trovato il suo omologo americano "costruttivo", nonostante le divergenze siano importanti. Egli ha partecipato anche a una discussione in seno a un gruppo ristretto con gli USA e Stati quali il Canada, la Norvegia, l'Islanda, l'Australia e la Nuova Zelanda. Stamattina ha incontrato i responsabili europei e rappresentanti di Greenpeace e del WWF, tutti con lo stesso approccio della Svizzera, per "unire i messaggi".

Cosa vuole la Confederazione

Da dieci giorni circolano cifre diverse sul numero di partecipanti alle trattative delle Nazioni Unite. Ieri erano 185, ha dichiarato a Keystone-ATS un responsabile dell'ONU. Sempre ieri, il capo del comitato dei negoziati, l'ambasciatore ecuadoriano Luis Vayas Valdivieso, aveva presentato una nuova bozza di testo, respinto dalla maggioranza dei Paesi. Esso "non era per niente ambizioso" e non rifletteva "le esigenze della Svizzera", ha spiegato Rösti. La Confederazione vuole ormai un testo focalizzato su tre grandi questioni: un accordo deve comprendere un miglioramento della produzione senza obiettivo di riduzione, un calo o perlomeno una sorveglianza per i prodotti plastici problematici e un meccanismo di finanziamento per i paesi in via di sviluppo. "È nell'interesse di tutto il Paese", ritiene il consigliere federale, il quale aggiunge che i dettagli potranno essere definiti in un secondo tempo. La cosa più importante è convincere gli Stati critici almeno a "non frenare" uno sforzo contro l'inquinamento da plastica. I Paesi petroliferi hanno finora bloccato ogni passo avanti sull'aspetto della produzione.

Verso una votazione?

Secondo Rösti la questione di una votazione non è tabù: "Preferiremmo un consenso, sarebbe il risultato migliore". Lo scenario di una votazione "andrebbe discusso, ma non escludiamo nessuna ipotesi perché è importante risolvere questo problema", ha sottolineato il capo del DATEC. Ginevra è in concorrenza con la capitale kenyana Nairobi, dove si era tenuto il terzo ciclo di negoziati, per accogliere la futura sede del segretariato dell'accordo rafforzando il suo ruolo nel multilateralismo. "Ma non è il momento per parlarne", secondo Rösti.