Svizzera
Tracciamento, alcuni Cantoni ai limiti
Keystone-ats
5 anni fa
Secondo Lukas Engelber il sistema nel suo insieme sta funzionando, ma ci sono alcuni Cantoni sempre più in difficoltà

Alcuni cantoni riscontrano sempre più difficoltà nel tracciamento dei contatti con persone che sono risultate positive al coronavirus. Lo ha confermato ieri sera, durante la trasmissione “10vor10” della SRF, il presidente della Conferenza delle direttrici e direttori cantonali della sanità (CDS) Lukas Engelberger. Tuttavia, nonostante l’incremento di nuovi contagi in tutta la Confederazione, le autorità che si occupano del contact tracing non sono “generalmente sovraccariche” e il sistema, nel suo insieme, sta funzionando, ha aggiunto il consigliere di Stato basilese all’agenzia Keystone-ATS.

Supporto per i Cantoni ai limiti delle proprie capacità

Engelberger ha ammesso che in alcuni cantoni vi sono delle “strozzature”. A Zurigo, per evitare questa situazione a collo di bottiglia, il team che si occupa del tracciamento è stato aumentato da 50 a 60 persone. Stesso discorso anche per il canton Sciaffusa, che ieri sera ha scritto sul suo sito web di essere “vicino al limite di capacità”. Per questo motivo, una decina di membri della protezione civile forniranno un supporto. La situazione è delicata pure nel canton Svitto, che negli ultimi giorni sta assistendo a un’impennata dei contagi. Per far fronte a ciò, le autorità cantonali lasciano alle persone positive il compito di notificare ai loro contatti il rischio di un’eventuale infezione. Il servizio del medico cantonale, per facilitare le operazioni, ha preparato un testo da inviare ai contatti.

Obbligo della mascherine nei negozi presto anche in altri Cantoni

Secondo Engelberger, nelle prossime settimane altri cantoni introdurranno l’obbligo di indossare la mascherina nei negozi. Attualmente questa misura è in vigore in 12 Cantoni: Ticino, Berna, Zugo, Zurigo, Ginevra, Vaud, Basilea Città, Soletta, Neuchâtel, Friburgo, Giura e Vallese. A livello dei Cantoni, ha precisato il presidente della CDS, “il quadro sta diventando sempre più uniforme”

“Se c’è disciplina niente divieti ulteriori”
Il consigliere di stato basilese ha ribadito che fintanto che durante le grandi manifestazioni sportive, gli eventi privati o nei club prevarrà la disciplina nuove misure - quali chiusure o divieti - non saranno necessarie. Se però dovessero esserci altre indicazioni, si dovrà fare un passo indietro e, per esempio, ridurre di nuovo il numero di persone in uno stadio. Ma, secondo Engelberger, la responsabilità è in primo luogo un affare privato. Ognuno deve dare il suo contributo - in famiglia, sul lavoro, nella vita associativa e nei trasporti - affinché il numero di contagi non aumenti. Anche perché, con le temperature più fredde, la vita si è reindirizzata verso l’interno.

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